E' stata arrestata la madre di Brooke, la bambina di un anno morta per asfissia il 24 aprile scorso mentre faceva il bagnetto. Naomi Elisabeth Costa, 22 anni, è accusata di omicidio colposo e abbandono di minore con l'aggravante di aver determinato la morte della figlia. E' stata posta ai domiciliari, secondo l'ordinanza del giudice delle indagini preliminari Aldo Morgigni, richiesta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, nella base militare statunitense di Capodichino (Napoli). L'ordinanza è stata notificata alla donna da personale del commissariato di polizia di Formia, diretto dal vicequestore Nicolino Pepe. La giovane, moglie di un militare in servizio a Gaeta, era stata trasferita proprio dalle autorità statunitensi perché in stato di choc dopo la morte della figlia. La donna ha sempre sostenuto di essersi allontanata dalla vasca idromassaggio - dove oltre a Brooke c'era anche il fratellino di due anni e mezzo - per essere andata a prendere degli asciugamani e quindi di essere tornata e aver trovato la figlia già cianotica. Erano circa le 18. Fu vana la corsa in ospedale, Brooke era già morta. Non per annegamento, però, come si suppose inizialmente, bensì per asfissia, causata da una reazione nervosa all' ingestione di acqua. La mamma ha anche riferito che a trattenerla lontano dal bagno era stata una telefonata con il marito, smentita però dai tabulati, con il quale da alcuni mesi non viveva più. Il legale della giovane donna, Antonio Ammendola, dopo un lungo interrogatorio nei giorni successivi alla morte ha parlato di una tragica fatalità causata probabilmente dalla disattenzione della madre. Nei giorni scorsi era stato dato il nulla osta per le esequie della bimba in Texas, ma a questo punto lo scenario cambia di nuovo. (12 maggio 2006-11:00)
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