La Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) batte cassa. A causa di un disavanzo di circa 24 mila euro in ordine alle spese relative ai fotoriproduttori e a quelle d’ufficio (carta, toner, manutenzione, cancelleria) determinato dall’enorme riduzione dei fondi assegnati dal Ministero della Giustizia per l’anno 2006 rispetto allo scorso anno, l’ufficio al quarto piano del Tribunale sammaritano ha disposto il blocco di “qualunque richiesta di fornitura sia di materiale necessario per gli apparecchi di riproduzione, sia di quello di cancelleria, tipografia e pubblicazioni”. Il provvedimento, a firma del procuratore capo Mariano Maffei, ha già provocato un intervento della locale sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati presieduta da Antonio Pepe. “Ancora una volta – è scritto in una nota - è costretta a denunziare con la massima forza la drammatica insufficienza delle risorse assegnate agli uffici giudiziari del circondario e l’impossibilità di assicurare, con modalità almeno decorose, il servizio-giustizia ai cittadini. Appare davvero paradossale che non si riesca ormai a disporre neppure delle dotazioni più elementari e degli strumenti più indispensabili per il funzionamento degli uffici giudiziari, che - senza interventi urgenti ed efficaci - saranno ben presto ridotti alla completa paralisi. L’impossibilità – prosegue la nota – di effettuare anche un mero servizio di fotocopia degli atti processuali nell’ambito di un ufficio spesso costretto ad adempimenti urgenti e indifferibili come la Procura della Repubblica (si pensi alla necessità di inviare in termini perentori copie degli atti al Tribunale per il Riesame), dà la misura della situazione di sfascio nella quale l’Amministrazione giudiziaria è stata abbandonata, nel totale disinteresse del Ministero che dovrebbe provvedere e che ha invece supinamente ratificato inaccettabili tagli di fondi”. (9 maggio 2006-15:40)