Il presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Francesco Serra ha appreso nelle prime ore di questa mattina delle cinque ordinanze di custodia cautelare eseguite dai Carabinieri del Gruppo tutela ambiente di Napoli nei confronti dei presunti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi e disastro ambientale, individuati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’operazione Madre Terra 2.
Serra afferma:”Non a caso il Consorzio si è costituito parte civile il 27 aprile scorso nel procedimento penale scaturito dall’operazione “Madre Terra”, innanzi al Giudice per le udienze preliminare di Santa Maria Capua Vetere, operazione coordinata dagli stessi magistrati Paolo Albano e Donato Ceglie, ai quali va il nostro plauso per l’impegno profuso nella difesa del territorio anche per l’operazione Madre Terra 2.”
Il Consorzio offre oggi un segno tangibile di consenso, sentendosi parte in causa:”Il 27 aprile il presidente Serra – spiega Vincenzo Oliviero, direttore del Consorzio - su mandato del Consiglio di Amministrazione, ha affidato agli avvocati professor Ciro Centore e Raffaele Costanzo la difesa degli interessi collettivi che il Consorzio rappresenta, in relazione al procedimento anzidetto, con la costituzione parte civile, poiché nella difesa della Dop la tutela dell’ambiente è un elemento imprescindibile.”
Tale atto consegue alla forte presa di posizione del presidente Serra del 14 gennaio scorso contro l’inquinamento del territorio. “In occasione del convegno di San Leucio sulla nostra proposta di certificazione ambientale del territorio – ricorda Serra – avevamo annunciato atti conseguenti, che puntuali oggi vengono a compiersi.”
Per la prima volta il mondo della trasformazione della mozzarella di bufala Campana si costituisce parte civile in un procedimento per disastro ambientale:”Il Consorzio resta in attesa degli sviluppi giudiziari anche di questa seconda operazione, denominata Madre Terra due – dice Oliviero, che aggiunge – nel convegno sulla tutela dell’ambiente del 14 gennaio scorso, il Consorzio propose alla Provinciali Caserta l’adozione di un protocollo operativo per la certificazione ambientale del territorio e delle aziende secondo le procedure Emas, sul modello della food valley di Parma, ma dopo 4 mesi attendiamo ancora fiduciosi una convocazione da parte dell’Ente.”(8 maggio 2006-14:59)
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