I carabinieri del gruppo Tutela Ambiente di Napoli e del comando provinciale di Caserta stanno eseguendo, in provincia di Caserta, cinque ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di imprenditori operanti nel settore dei rifiuti. L'indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha portato all' emissione dei provvedimenti restrittivi riguardanti i responsabili della società Rfg, impianto di compostaggio, ritenuti responsabili di disastro ambientale e associazione per delinquere per traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi. I carabinieri hanno sequestrato lo stabilimento industriale ed i mezzi utilizzati per la lavorazione e il trasporto dei rifiuti. L'operazione scaturisce da una precedente ed analoga indagine (denominata 'Madre terra') che nel mese di novembre 2005 portò all'arresto di nove persone.
Nel corso dell'operazione, denominata 'Madre terra due', i carabinieri del gruppo Tutela Ambiente di Napoli e del comando provinciale di Caserta hanno eseguito tutte e cinque le ordinanze di custodia cautelare (di cui tre in carcere e due agli arresti domiciliari), a carico di cinque persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi e disastro ambientale. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Albano e dal pm Donato Ceglie, dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha impegnato i militari per circa sei mesi e ha consentito di disarticolare definitivamente una vera e propria organizzazione criminale ben radicata sul territorio. E' stato sequestrato lo stabilimento industriale intorno al quale gravitava tale attività che, nel solo periodo 2004-2005, ha prodotto un giro di affari di circa tre milioni di euro. E' stato complessivamente accertato lo smaltimento di circa 38.000 tonnellate di rifiuti pericolosi. (8 MAGGIO 2006-08:20)
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