Kerrvielle (San Antonio / Fort Alamo / U.S.A.) - Tra le colline di Kerrville, a cento miglia da San Antonio, città di Fort Alamo e di tante battaglie tra texani e messicani, è in svolgimento la seconda prova di Coppa del Mondo di tiro a volo. In un paesaggio da film western, con sole cocente, vento caldo e temperature che superano i 30 gradi, a misurarsi sulle pedane dello Hill Country Shooting Sports Center, chiuso all'interno di un fortino militare, sono 300 specialisti venuti da 40 pesi del mondo. Si sfidano in un impianto che di solito è a disposizione esclusivamente dei marines, che qui si addestrano: non è un caso che alcuni dei componenti delle nazionali Usa di tiro a volo e tiro a segno facciano parte dell'esercito americano, e fin dal 2004, prima delle Olimpiadi di Atene, passano dei periodi di allenamento perfino in Iraq, combattendo e poi esercitandosi al tiro nei reparti di retrovia. La squadra azzurra ha proposito molto meno bellicosi, ma comunque di vittoria, lo dimostra il fatto che, dopo i primi 50 piattelli della gara di skeet, il capuano Ennio Falco (campione olimpico ad Atlanta 1996), dalla provincia di Caserta, è al secondo posto, con 49/50, dietro al norvegese Tore Brovold (50). I texani hanno fatto le cose velocemente: impianti nuovi, alcuni ancora in via di costruzione, e strutture spartane ed essenziali, come si addice a dei veri soldati. Ma in questa città considerata la capitale mondiale dei cowboys, tutto ha il sapore del vecchio West: così anche i 'John Wayne del piattello' si muovono discreti, ma con l'aria decisa. Niente pistole alla cintura, piuttosto portano il fucile piegato in due in spalla, occhialini iridescenti, camminano con passo lento e preciso, "quasi mi sembro Wild Bill Hitchcock prima di fare un duello", scherza l'olimpionico Andrea Benelli (attualmente al 25/o posto di questa prova di Coppa). I primi a salire in pedana sono stati gli specialisti dello skeet, disciplina che ha una grossa diffusione in America. "Il vento ci sta dando qualche problema - ha commentato il ct azzurro Francesco Fazi, che è anche il medico della squadra -: le macchine non sono tarate bene, e i lanci sono spesso diversi. Ma il vero problema sono gli avversari, come Brovold e il sedicenne americano Vincent Hancock, per me un vero fenomeno". Nella gara di skeet femminile c'é stata una finale davvero avvincente. La vittoria è andata all'idolo di casa, la 41enne texana Connie Smoke, impostasi con 91(+4), mentre è stata la Russia a timbrare, grazie alla 45enne Svetlana Demina, piazzatasi seconda, il tagliando per le prossime Olimpiadi, ottenendo la Carta per Pechino. La finale, disputatasi sul filo del piattello, ha impegnato le sei tiratrici in tre spareggi. Il primo barrage per il 5/o e 6/o posto ha visto protagoniste l'azzurra Katiuscia Spada e la cinsese Ning Wei entrambe ferme a 88/100. Ad avere la meglio è stata la 24enne umbra di Città della Pieve. A spareggiare per il terzo e quarto posto sono state la bergamasca Cristina Vitali e la tiratrice della Slovacchia Danka Bartekova; a salire sul podio è stata la giovane tiratrice dell'Est classificatasi terza con 90(+2). La terza azzurra, la friulana Chiara Cainero, ha chiuso al 12/o posto. Nella fase di qualificazione, gli uomini si sono misurati sui primi 50 piattelli. A guidare la classifica parziale a punteggio pieno è Tore Brovold, a seguire tre tiratori a quota 49: oltre a Falco, il grande favorito Hancock ed il finlandese Lautamatti. La finale è in programma quando in Italia saranno le due del mattino di domani. (7 maggio 2006-15:35)
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