"Le dichiarazioni di non riconoscimento dell'esito delle primarie da parte della dirigenza DS e Margherita rischiano di squilibrare ulteriormente il quadro provinciale dei rapporti politici all'interno dell'Unione. Dopo le elezioni del 9 e 10 aprile sono emerse con chiarezze 3 aree politiche: i centristi (dall'Udeur a Italia dei Valori), l'area del partito democratico (Ds, Margherita e Repubblicani) e la Sinistra (Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi, sinistra critica sindacale e di movimento)". Lo afferma, in una nota, Giosué Bove, segretario provinciale del Prc di Caserta intervenendo così nel dibattito sulle primarie in Terra di Lavoro. "Il partito democratico rappresenta più o meno il 50% dappertutto, mentre il restante 50% si divide tra centristi e sinistra, e a secondo dei comuni prevale ora l'una ora l'altra area. Eppure allo stato attuale su 5 comuni al di sopra dei 15 mila abitanti, DS e Margherita vorrebbero imporre 5 candidati a sindaco su 5 e sui 26 comuni al di sotto dei 15 mila abitanti vorrebbero imporre 26 candidature a sindaco. Cosi, evidentemente, non va bene", aggiunge Bove. A giudizio del segretario provinciale del Prc "la sinistra, che rappresenta, a secondo dei territori, dal 20% al 30% della coalizione, dovrebbe avere dai 7 agli 8 candidati; abbiamo avanzato le nostre proposte a Capua, Capodrise, Casagiove, Dragoni, Maddaloni, Orta di Atella, Parete e finora abbiamo subito un attegiamento tracotante e incurante, sopportato unicamente in nome dell'interesse superiore della battaglia contro le destre. Ma tutto ha un limite".(15 aprile 2006 - 19:01)