Il 23 dicembre dello scorso anno era sfuggito all'arresto ma nel primo pomeriggio Luigi Carobene, 30 anni è stato arrestato dagli agenti del commissariato di polizia di Aversa. L'uomo è stato sorpreso dai poliziotti, coordinati dal primo dirigente Enrico Moja, in un appartamento alla periferia di Teverola. Al vaglio degli inquirenti, però, c'é anche la posizione di due persone che avrebbero favorito la latitanza dell'uomo. Carobene a dicembre era sfuggito all'arresto disposto nell'ambito di una più vasta operazione con la quale era stata sgominata ritenuta responsabile di una serie di estorsioni ai danni di diversi commercianti dell'agro aversano, in provincia di Caserta. Tra le accuse contestate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che hanno coordinato le indagini c'era anche quella di usura. Nel solo periodo compreso dal luglio 2001 al dicembre 2002 la polizia avrebbe accertato 40 episodi di estorsioni. (ANSA) - NAPOLI, 8 APR - Alla vista degli agenti Carobene ha tentato una fuga disperata, lanciandosi verso i garage sottostanti al palazzo di via N. Sauro a Teverola. I poliziotti, che nel frattempo avevano accerchiato il condominio, lo hanno raggiunto ed ammanettato. Carobene è stato trovato nell'abitazione di una insospettabile coppia che successivamente è stata arrestata. Si tratta di Roberto De Iulio, dipendente pubblico, di 54 anni e della sua compagna Maria Maiello, di 53 anni, che ora devono difendersi dall'accusa di favoreggiamento. Carobene, già noto alle forze dell'ordine e soprannominato "Ghedaffi ò picirillo", è stato intercettato grazie ad una attività investigativa andata avanti per mesi e che è stata supportata da sofisticate attività tecniche. Gli inquirenti del commissariato di Aversa che avevano individuato il covo di Carobene hanno deciso di intervenire nel primo pomeriggio di oggi ritenendo che ben presto l'uomo avrebbe cambiato nascondiglio.(8 aprile 2006-23:44)