Nell'ambito dell'inchiesta della magistratura salernitana e della Guardia di Finanza, denominata 'Agricamorra', è stato iscritto nel libro degli indagati anche il sottosegretario alla Salute, il casertano Domenico Zinzi, già presidente del Consiglio regionale della Campania e candidato alla Camera nelle file dell'Udc alle prossime elezioni politiche. Secondo i legali del sottosegretario, si tratterebbe di un grosso equivoco, visto che Zinzi, all'epoca dei fatti non avrebbe rivestito ruoli all'interno dell'esecutivo regionale. Dal canto suo, il sottosegretario ha affermato, rispondendo ai giornalisti, di attendere con fiducia di essere ascoltato dai giudici. "Sarei implicato in questa vicenda - ha spiegato l'esponente dell'Udc - solo perché mi sarei adoprato per venire incontro ai 50 dipendenti di una azienda zootecnica di Marcianise (la Visocchi, N.d.R.), uno degli allevamenti bovini più grandi d'Europa, decimato dalle conseguenze dell'inquinamento da diossina". Secondo indiscrezioni il sottosegretario, all'epoca dei fatti, avrebbe tentato di promuovere la cessione dell'importante azienda, che la proprietà intendeva dismettere, dopo l'abbattimento di oltre 2.000 capi bovini, a una società salernitana che sarebbe coinvolta nell'inchiesta di oggi. "Al momento, dai pochi atti in nostro possesso, possiamo soltanto dire che appare del tutto chiara l'estraneità del nostro assistito nell'inchiesta e siamo convinti che si potrà presto dimostrare che si tratta di un grosso equivoco", hanno replicato i legali del sottosegretario, Enrico Accinni e Gabriele Amodio. "Da quanto emerge in queste ore dall'inchiesta, hanno aggiunto, cose che apprendiamo dalla stampa, possiamo solo aggiungere che in Regione Campania per il periodo contestato, Domenico Zinzi non ha ricoperto ruoli esecutivi tali da coinvolgerlo in questa vicenda".(15 marzo 2006-08:30)