"Quando sto male, spendere denaro mi aiuta a sentirmi meglio.Tutta questa confusione solo perché ho finito il denaro. Che tristezza!". Così la giovane, ed avvenente, avvocatessa ha risposto ai medici e ai poliziotti che l'hanno fermata e condotta all'ospedale. Lei, la vittima della sindrome da shopping, aveva trascorso tre giorni in un albergo di Fiuggi in compagnia di un magistrato, ma poi i due si son dovuti separare per questioni di lavoro. la giovane si è quindi fermata all'area di servizio per un caffé. "Ha iniziato a guardarsi intorno - racconta il cassiere - ed ha cominciato a togliere numerosa merce dagli scaffali. Ma non la rubava. La poggiava alla cassa e cominciava di nuovo il giro. Quando ha finito i soldi liquidi è passata alla carta di credito. Ed è stato proprio quando la carta ha raggiunto il tetto massimo di copertura che è andato nel pallone totale. Adesso torno, adesso torno. Non toccate nulla. Questa è tutta roba mia. Vado a prendere i soldi in banca e torno per saldare il conto". Il cassiere ha capito che la donna forse aveva qualche problema ed ha avvisato la polizia. Accompagnata in ospedale è stata visita da un medico e lei, la giovane avvocatessa ha esclamato: 'Polizia, ospedale, ma da quando in qua e' reato fare shopping. Ora mi cerco un avvocato, e lei, dottore faccia lo stesso perché la querelo. Quando sto male, spendere denaro mi aiuta a sentirmi meglio.Tutta questa confusione solo perché ho finito il denaro. Che tristezza!"(24 gennaio 2006-17:53)
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