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CASERTA, TRAFFICO RIFIUTI: CARABINIERI ARRESTANO DI NUOVO 'RE MIDA'

*Servizio di Pina Bruno*


Viterbo - Di nuovo in manette il 'Re Mida' dell'immondizia. A Viterbo le manette sono scattate, ancora una volta, per Luigi Cardiello, 62 anni, residente a Lucca, accusato di presunto traffico illecito dei rifiuti e l'inquinamento ambientale nella provincia di Viterbo. Cardiello, già coinvolto nell'operazione 'Re Mida' e 'Cassiopea', quest'ultima della procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) risulta essere il gestore di una società di intermediazione e recupero dei rifiuti. Fu sottoposto a misura cautelare nel novembre 2003 per i medesimi reati. Con il suo arresto, ad opera dei militari del Reparto Operativo - Sezione Operativa Centrale del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, che hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Viterbo Mautone, su richiesta dei pm, Franco Pacifici e Stefano D'Arma, salgono a 11 le persone oggetto di provvedimenti cautelari nell'ambito dell' "Operazione giro d'Italia: Ultima tappa Viterbo". Nel maggio scorso erano infatti stati sequestrati nel Viterbese tre siti non autorizzati dove venivano scaricati rifiuti speciali, pericolosi e non, costituiti da fanghi industriali, terre provenienti da bonifiche, scorie e ceneri di acciaieria e di termodistruttori, rifiuti sanitari a rischio infettivo ed erano stati eseguiti 10 provvedimenti cautelari personali (3 arresti in carcere, 5 arresti domiciliari e 2 obblighi di firma) per i reati di attività organizzata di traffico illecito, falso e gestione illecita di rifiuti. Cardiello, secondo le indagini, per il traffico nel viterbese era uno dei principali tasselli della organizzazione. Il suo compito, secondo l'accusa, era procacciare impianti compiacenti per il trattamento di rifiuti, che effettuassero la declassificazione fittizia dei rifiuti illecitamente gestiti: il cosiddetto "giro bolla" o "triangolazione", far transitare cioé i rifiuti solo cartolarmente da uno stoccaggio all'altro o da impianti di recupero e compostaggio con il fine di alterarne la tipologia, per aggirare le normative e per ovviare alla prescrizioni autorizzative dei siti ai quali i rifiuti erano in realtà destinati.(21 dicembre 2005-14:57)

 
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