La moglie ha avuto un parto plurigemellare, i suoi 5 bambini stanno bene, ma lui non può festeggiare davvero perché è appena stato messo in cassa integrazione. A Roma, oggi, sono nati Pietro, Davide, Diego, Chistian e Sara, frutto di un raro parto dovuto alla stimolazione ovarica alla quale si era sottoposta Daniela Cercello, 30 anni di Caserta. Proprio mentre i cinque piccoli nascevano, il padre, Isidoro Fucile di 33 anni, ha saputo di essere stato messo in cassa integrazione. La coppia è originaria di Pignataro Maggiore (Caserta), ma la madre il 2 agosto scorso, a 25 settimane di gravidanza, era stata ricoverata all'ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma con alcune complicazioni: contrazioni uterina e ipertensione minacciavano un parto prematuro. I medici della divisione di Ostetricia e Ginecologia diretta dal professor Domenico Roselli avevano sottoposto la donna a terapia intensiva, per bloccare le contrazioni e far proseguire la gravidanza. Una volta che i bambini hanno raggiunto la maturità polmonare, i medici hanno deciso di farli nascere con parto cesareo, a 32 settimane e 2 giorni di gestazione. Dopo le 11 di questa mattina, Daniela Cercello è entrata in sala operatoria ed è stata sottoposta ad anestesia locale. Il parto è durato in tutto un'ora, senza problemi. I bambini pesano dai 720 ai 1650 grammi e sono adesso tutti e cinque in incubatrice: una misura precauzionale, perché stanno bene e solo uno di loro ha avuto bisogno di assistenza ventilatoria. "Tutti resteranno in incubatrice fino a quando non avranno raggiunto i due chilogrammi: saranno necessari 10-15 giorni per quello che pesa di più e forse un mese per il più piccolo", spiega il ginecologo Giulio De Matteis che ha eseguito il parto cesareo nell'ospedale romano. L'evento, straordinario anche per
l'ospedale romano, che registra ogni anno circa 3.000 parti, ha creato un certo fermento anche tra medici e infermieri.(29 settembre 2005-23:20)
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