La Provincia di Caserta condivide l’idea, già dibattuta dai sindacati, di professionalizzare le cosiddette “badanti”, di legalizzarne la presenza nel nostro Paese, di dar luogo ad un Albo “anche per evitare che in questo settore si perpetui quell’orribile fenomeno che risponde al nome di caporalato”.
Lo ha detto stamane, parlando al convegno su “Badanti: una risposta ad un problema degli anziani”, organizzato dallo Spi-Cgil a Caserta, l’assessore provinciale alle Politiche sociali, alla Solidarietà e al volontariato, Vincenza Diana. “La Provincia – ha aggiunto l’esponente della Giunta De Franciscis – si attiverà presso gli otto ambiti territoriali perché si giunga quanto prima all’adozione delle liste di disponibilità (per anziani bisognosi da un lato, badanti dall’altro). E’ nostra intenzione, inoltre, tenere costantemente sotto controllo il fenomeno su scala provinciale, sensibilizzare il Terzo Settore affinché trasferisca ai Comuni le segnalazioni relative alle domande e alle offerte”. In provincia di Caserta, ha ricordato lo stesso assessore nel corso dei lavori del convegno, esistono 14mila anziani non autosufficienti. Cresce pertanto la richiesta di persone che devono occuparsi della loro assistenza. “In questo scenario si fa talvolta ricorso ad operatrici straniere con scarse competenze in ordine alla cura e all’assistenza dei soggetti in stato di bisogno – ha anche rilevato l’assessore –. Da qui la necessità di professionalizzare gli operatori. Come Amministrazione – ha concluso Diana – abbiamo in animo di sostenere progetti di protezione sociale a vantaggio di persone anziane o, comunque, affette da patologie croniche. Lo faremo supportando anche interventi e servizi di sollievo alla famiglia”.(28 settembre 2005-13:50)
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