In settimana ennesimo caso di mala sanità in Provincia di Napoli. Protagonisti una giovane coppia di Sant’Arpino che ha quasi rischiato di perdere la propria primogenita a causa di una scarsa attenzione, o chissà cosa, dei medici del reparto di pediatria dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattaminore in Provincia di Napoli.
La piccola è stata dimessa, come normale prassi, ed una volta tornata a casa, questo è quanto raccontato dai familiari della neonata, ha iniziato a lamentarsi in modo non consueto, come solo una mamma può e sa avvertire.
Allertata la neomamma ha riportato la piccola a controllo nel reparto del nosocomio frattese, ma qui i medici, imperterriti, si sono limitati, con superficialità, a definirla una bambina “lamentosa”. La mamma convinta che i pianti della figlioletta volessero dire altro l’ha portato ad Aversa. Qui le hanno detto addirittura che aveva solo un’ora di vita e che stava rischiando un fatale scompenso cardiaco.
Un semplice elettrocardiogramma bastava a rilevarlo, ma…
Ma lamentosa, appunto, non era. Una sofferenza cardiaca le è stata, infatti, diagnosticata presso l’Ospedale “Moscati” di Aversa. Da qui, poi, è stata subito trasportata al “Monaldi” di Napoli, dove è tutt’ora ricoverata in prognosi riservata. Due interventi, quasi consecutivi, infatti, le hanno salvato la vita.
I familiari hanno voluto rivolgersi agli organi di stampa per allertare quanti usufruiscono del servizio sanitario dell’Ospedale di Frattaminore, rischiando come nel caso della neonata di Sant’Arpino, anche la vita!
“Proprio nei giorni in cui dimettevano nostra nipote – affermano i parenti – l’Ospedale era in fibrillazione perché stava per ricevere la prestigiosa visita del Ministro alla Sanità Storace. Cosa raccontare al caro Ministro? Che la vita dei bambini ricoverati in quel reparto è in pericolo? Come in pericolo è stata quella di nostra nipote che dovrà quasi sicuramente ancora essere sottoposta ad interventi chirurgici per poter stare definitivamente bene? Ci rivolgiamo a quanti hanno bambini ricoverati in quel reparto, affinché stiano attenti a non lasciarsi convincere dalla superficialità ed inesperienza dei medici che sono tutt’altro che professionali!”.(Comunicato della famiglia)25.9.05
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