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CASERTA. I FATTI DI LUGLIO (6): IL MISTERO DEI SABOTATORI DEI CDR


Il commissariato di governo per l'emergenza rifiuti in Campania coinvolgerà le prefetture nel controllo delle strutture di Cdr. In particolare, saranno chiamate ad un lavoro di vigilanza maggiore quelle dove si sono verificati gli ultimi incidenti: gli incendi di Caivano (Napoli) e di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), per i quali si sospetta l'origine dolosa, e il sabotaggio di oggi all'impianto anti-incendio del Cdr di Pianodardine (Avellino). E' quanto emerge dalla riunione tenutasi oggi, nella sede del Commissariato a Napoli, tra il commissario, Corrado Catenacci e gli amministratori delegati della Fibe e Fisia Italimpianti, rispettivamente proprietario e gestore delle strutture campane. Durante la riunione, Catenacci ha suggerito anche alle due società, Fibe e Fisia, di unirsi per garantire una maggiore funzionalità. Nei prossimi giorni, poi, nelle diverse prefetture si svolgeranno delle riunioni per mettere a punto un piano di vigilanza maggiore: più presenza e controllo delle forze dell'ordine sugli impianti di Cdr della Campania. Il livello di guardia, secondo fonti del commissariato ai rifiuti, deve, infatti, essere più alto di quello che c'é stato in questi giorni al fine di evitare ulteriori sospensioni del ciclo dei rifiuti. Il commissario chiama, perciò, ad una forte reazione: bisogna unire le forze per scongiurare altri blocchi. "Gli impianti ora funzionano - spiegano fonti del commissariato - ma sono in affanno. In parte i rifiuti napoletani, dopo l'incendio di Caivano, vengono, per ora, smistati ai Cdr di Pianodardine (Avellino), e Casalduni (Benevento)". Nuovi stop, come quello che si è rischiato nell'impianto irpino, rischierebbero dunque di provocare gravi ripercussioni sul sistema di raccolta e smaltimento.(18 luglio 2005)

 
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