Il motivo? "Vincoli affettivi, come un matrimonio". "Come un matrimonio": l' hanno ripetuto più volte ai giornalisti, all' assessore comunale Monia Ferranti, alla dirigente dell' ufficio Archivio del Comune, Gabriella Masini, i due omosessuali che stamani, a Perugia, si sono iscritti nel registro delle Coppie di fatto. Non sono i primi: altre tre coppie (etero e omosessuali, la privacy vieta di avere ulteriori informazioni) erano già iscritte in quel registro, a Perugia. Ma Antonio Rinaldi - 35 anni, di Aversa (Caserta) - e Giuseppe de Rosa - 49 anni, di Napoli - hanno informato fotografi e teleoperatori, hanno chiamato amici e parenti ed hanno trasformato questa giornata in un evento particolare. In un "matrimonio", appunto. In realtà, gli amici non hanno fatto in tempo ad arrivare, e anche i parenti "seppure felicissimi", non erano presenti alla cerimonia. "Ma li abbiamo sentiti ieri sera - hanno riferito Antonio e Giuseppe - e ci hanno fatto tanti auguri. Sono tutti molto vicini a noi, soprattutto la mamma di Antonio, che ha 72 anni ed è molto felice. Nei prossimi giorni verrà a trovarci". Non un fiore per i due "sposi", ed anche la sede della cerimonia non ispirava particolare suggestione: l' ufficio Archivio del Comune, nei piani alti di palazzo dei Priori. Un piccolo giallo finale ha inoltre contribuito a creare "suspance", ma ha anche un po' spento l' emozione del momento: probabilmente un problema legato al fatto che i due sono residenti a Corciano e non a Perugia, o un malfunzionamento dei collegamenti fra l' ufficio archivio e l' anagrafe. Non è chiaro, ma Antonio e Giuseppe, sorridenti ed emozionati, hanno dovuto attendere qualche minuto in più prima della sospirata firma, e dell' iscrizione nel registro che - ha spiegato l' assessore Ferranti - non concede alcun diritto particolare, è solo una formalità. Ma almeno - ha spiegato un Giuseppe raggiante - "viene sancito il diritto alla coabitazione e all' assistenza morale e materiale". Antonio e Giuseppe si sono conosciuti cinque anni fa, in un locale di Napoli. "Stavamo ballando - ha raccontato Antonio - e ci siamo avvicinati. Da quel momento ci siamo presi per mano e non ci siamo lasciati più". Sono noti, a molti, per una loro apparizione al Maurizio Costanzo show, ma la sera prima di quella registrazione, in un bar di Teverola (Caserta) era stati aggrediti ed erano per questo finiti all' ospedale. "In quel momento - hanno ricordato oggi - ci siamo sentiti tanto piccoli e insignificanti".
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