O l'Ibm si presenta al ministero delle Attività produttive, o i 300 dipendenti della Selfin - società venduta dalla multinazionale Usa alla Met Fin - cominceranno uno sciopero della fame. Continua la saga Ibm/Selfin. Dopo che, circa due settimane fa, il nuovo proprietario della società di servizi informatici é stato inseguito per le vie di Caserta da un folto gruppo di dipendenti infuriati, che da tre mesi non ricevono gli stipendi, oggi la Cgil Filcams ha avuto un incontro con i funzionari del ministero delle Attività Produttive. La promessa strappata dai sindacati è quella di convocare per la prossima settimana un incontro con l'Ibm, società che ha ceduto la Selfin a Enrico Morini, socio accomandatario di Met Fin. "Se entro la prossima settimana non avrà luogo l'incontro promesso dal ministero con i vertici Ibm, ricominceranno le azioni di lotta con presidi ed azioni legali nei confronti del ministero e della stessa Ibm", spiegano i rappresentanti dei lavoratori della società di Caserta che da marzo sono senza alcun reddito, ricordando inoltre che nell'ultimo incontro al ministero era stato individuato un percorso alternativo, con l'attivazione della Prodi bis, e il passaggio della Selfin ad un'amministrazione straordinaria in grado di traghettare l'azienda verso una nuova proprietà.
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