"Chiederò al capo del Governo, Silvio Berlusconi, di convocare una riunione del consiglio dei Ministri nel Tarì di Marcianise". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha sottolineato il valore dell'esperienza della cittadella dell'oro in provincia di Caserta dove è oggi intervenuto per la diciottesima edizione del "Tarì in Mostra", rassegna espositiva dei 350 laboratori orafi del complesso e di altri cento provenienti da tutt'Italia. "Mi sarebbe piaciuto - ha aggiunto Letta - dopo avere visto di persona la splendida realtà della Cittadella dell'Oro, il Tarì di Marcianise, che la discussione che si è fatta ieri sui modelli economici, sulle misure da prendere, sulle cose necessarie all'industria italiana per riprendere vigore, su che cosa il governo può e deve fare per ridare slancio e sviluppo alla nostra economia, fosse stata convocata qui, anziché a Palazzo Chigi". "Avrebbe avuto il pregio - ha aggiunto Letta - della concretezza, perché avrebbe fatto toccare con mano ai vari ministri, cosa si può fare e che si deve fare per mettere in condizione di riportare sulle strade e sui mercati del mondo il valore del successo dell'industria italiana, soprattutto in un settore quello della moda, dell'oreficeria, ovvero della creazione artigiana ed artistica che è tipica di quel genio italico riconosciuto ed affermato nel mondo".
L'edizione di quest'anno di "Tarì in Mostra", inaugurata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, vede la partecipazione in 110 stand circa 90 espositori provenienti da varie parti d'Italia, che si aggiungono alle 370 aziende con oltre 3500 dipendenti, che operano nella Cittadella dell'Oro. "Un'organizzazione - ha sottolineato, tra l'altro, il presidente Gianni Carità - che fin dalla sua nascita guarda al futuro del settore occupandosi, soprattutto, di ricerca, di innovazione e, soprattutto, di formazione dei giovani". Per il sottosegretario Letta "si è trattato di una scommessa vincente quella del Tarì, un modello di organizzazione da imitare ed esportare". "Avete saputo realizzare un modello nuovo - ha detto Letta, rivolgendosi ai responsabili della Cittadella dell'Oro - che conserva i pregi, i vantaggi della piccola azienda, ma che li sa coniugare con le necessità che in un mercato aperto sono tipiche di una grande azienda. Questo modello, senza alterare il principio della concorrenza, ma esaltando quello della complementarità, sa mettere insieme, in uno sforzo comune, esigenze e interessi diversi". A parere di Letta, quella del Tarì "é stata una grande intuizione. Oggi nel mondo, soprattutto in questo settore, nonostante il valore aggiunto naturale che è nella creatività italiana, del genio soprattutto di questa Terra di Lavoro, e nel Mezzogiorno d'Italia, in particolare, non si può affrontare una competizione con successo senza il supporto della ricerca e della formazione". "Il Tarì - ha aggiunto - ha saputo, mettere insieme le forze e le risorse necessarie ad affrontare con spirito nuovo e guardando a cosa succede nel mondo, a questi due settori fondamentali che sono due dei quattro obiettivi del Tarì ". Gianni Letta, che ha, poi, effettuato una visita agli stand, ai laboratori, alla scuola di formazione, al centro di ricerche, parlando con i giornalisti, ha insistito nell'affermare che la Cittadella dell'Oro di Marcianise "é un grandissimo modello economico, una grande intuizione che si accompagna ad una realizzazione splendida perché - ha spiegato - l'accoglienza dei luoghi, quella sicurezza discreta ed efficace, quei servizi, quella organizzazione che si respira in questo splendido luogo é già lontana anni luce da quell'immagine spesso cattiva, spesso demagogica, che però ricorre sui giornali italiani, di un Sud arruffone, pasticcione, ritardatario e inefficiente". Secondo Letta, il Tarì deve "costituire un esempio per risolvere i problemi delle piccole e medie imprese italiane non solo del Mezzogiorno ma in tutta Italia"
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