"Abbiamo fotografato gli ultimi dodici anni dello smaltimento dei rifiuti, nelle province di Napoli e Caserta, quando la gestione dei rifiuti non era stata corretta. Questo serve ad impostare una attività più sicura, più trasparente, più pulita. Vogliamo andare avanti su questa strada". Questa la sintesi dello studio commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile, sull'impatto sanitario del trattamento dei rifiuti in Campania, enunciata dal capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, quest'oggi a Napoli. "In alcune zone della provincia di Caserta e di Napoli, - sottolinea Bertolaso - è stata verificata un'incidenza superiore di patologie tumorali e di malformazioni congenite, proprio dove nel passato sono state fatte delle discariche che non erano controllate. Non stiamo parlando delle decisioni prese adesso dal Commissario Catenacci, ma di quello che è successo nel passato. Un nesso certo fra le patologie e la presenza delle discariche, ancora non è stato confermato. Dobbiamo essere prudenti, ma c'é una grossa probabilità ". Le analisi operate ed elaborate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, dall'Istituto Superiore di Sanità, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall'assessorato alla Sanità della Regione Campania, hanno consentito l'identificazione di un'area nella quale la mortalità generale e i tassi specifici per diverse patologie tumorali sono particolarmente elevati. Questa zona comprende la parte sud-orientale della provincia di Caserta, con i comuni di Aversa, Casagiove, Casal di Principe, Caserta, Castel Volturno, Marcianise, Santa Maria Capua Vetere e Villa Literno. Maggiormente colpita la parte settentrionale della provincia di Napoli, con i comuni di Afragola, Arzano, Caivano, Casoria, Frattamaggiore, Giugliano, Marano, Marigliano, Melito, Mugnano, Pomigliano D'Arco e Volla. La mortalità è risultata in eccesso, per gli uomini del 19% nei comuni della provincia di Caserta e del 43% nei comuni della provincia di Napoli. Per le donne del 23% in provincia di Caserta e del 47% in quella di Napoli.
|