In provincia di Caserta gli incendi continuano ad imperversare, le cifre del disastro sono impressionanti ma, paradossalmente, proprio nei mesi più critici – cioè luglio e agosto – l'ufficio del locale Corpo Forestale dello Stato si trova con le unità in organico dimezzate a causa dei periodi di ferie o congedi: dai 58 uomini si passa a meno di trenta unità contro le decine di incendi che scoppiano in poche ore da una parte all'altra della provincia. La vicenda è ancora più sconcertante se si pensa che a pieno regime, cioè con le 58 unità in forza negli altri mesi dell'anno, sono soltanto quattro le pattuglie (ognuna composta da due uomini) a presidiare tutta la provincia di Caserta in collegamento 24 ore su 24 con la sala radio unificata degli uffici della Regione Campania. Il lavoro diventa più duro per Vigili del Fuoco e Protezione Civile che, stando ai dati relativi al periodo che va dal 15 giugno alla fine di luglio sono dovuti intervenire su 250 incendi boschivi dei quali ben 180 hanno interessato superfici forestali boscate o rimboschite ricadenti in 21 comuni della provincia. In particolare, sono stati colpiti i comuni di Caserta (38 incendi), Sessa Aurunca (25), Castel Morrone (17), Bellona (11), Falciano Del Massico (11), San Felice a Cancello (10), Mignano Montelungo (9) ed altri comuni del casertano dove si sono registrati da uno a otto incendi per comune. Circa 700 mila, invece, sono i metri quadrati di superfice boschiva distrutta dagli incendi che, soltanto negli ultimi quindici giorni di luglio, si sono sviluppati in numero di quasi quindici al giorno. Una situazione non controllabile in maniera efficace dal Corpo forestale che, nonostante le nove stazioni forestali dislocate in provincia, non riesce a presidiare in modo regolare i numerosi incendi per mancanza di uomini e mezzi con il conseguente ritardo negli interventi di spegnimento. Sono impossibili, a questo punto, anche le azioni investigative che devono essere effettuate dagli uomini del Corpo con la presenza obbligatoria sugli incendi per assistere agli spegnimenti effettuati dagli aerei. Altro partiarticolare rilevante è che negli ultimi dieci anni, ad esclusione del 2002, gli incendi sviluppatisi nei comuni in quesitone hanno riguardato quasi sempre le stesse superfici boschive. Intanto, secondo il Centro europeo per la prevenzione degli incendi, che ha sede in Italia ad Ispra, un piccolo comune sul Lago Maggiore in provincia di Varese, solo il 5% degli incendi avviene per cause naturali, mentre il 95% avrebbe origine umana, cioè dolosa.
|