Il marito che sorprende nella propria casa la moglie con l’amante non può “prendere a schiaffi” la consorte e assumere comportamenti violenti.
Lo dice la Cassazione, anche se il verdetto può destare sorpresa. Dalla ragione (morale) passa al torto (giuridico) il marito tradito che, nell'aprire la porta di casa, trova moglie ed amante, certamente non a prendere un caffè e, si scatena contro la moglie determinadole lesioni personali ed usandole così violenza privata e facendosi ragione, da se, dell'affronto ricevuto. Il codice lo condanna. Né il "tradito" può giustificare questa violenza assumendo che voleva, con le mani e con le parole, impedire alla moglie di "uscirsene" di casa con l'amante o di evitare il trattenimento del "lui" nella casa coniugale. La sua condotta è del tutto ingiustificata, secondo il codice. Di qui anche una condanna alle spese di giudizio. In altri termini, dalla vicenda, se ne desume che "la violenza" non può mai essere usata, nemmeno per contrastare un adulterio
a cura del prof. avv. Centore (clicca qui)
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