Giornata di protesta per i 1.800 lavoratori degli stabilimenti produttivi di Scarmagno (Ivrea), Marcianise (Caserta), Chieti e Avezzano (L' Aquila) all'indomani della notizia del fallimento della Oliit. La dichiarazione di fallimento risale alla serata di lunedì, ma soltanto ieri il giudice incaricato, Guido Buffardeci, ha emesso il dispositivo e comunicato alle organizzazioni sindacali e alla proprietà la decisione. A Scarmagno, in mattinata, si è svolta un' assemblea, al termine della quale i lavoratori sono usciti in corteo e hanno occupato, per mezz' ora, la carreggiata nord della Torino-Aosta. Venerdì ci sarà un'altra assemblea generale". All' Aquila c' è stato un vertice tra il presidente della Provincia, Stefania Pezzopane e il vicepresidente della Provincia di Chieti, Umberto Aimola, per discutere delle iniziative da intraprendere. "Riteniamo che la procedura concorsuale in atto - ha commentato Fabrizio Di Fiorito, responsabile nazionale delle telecomunicazioni per la Uilm - possa pregiudicare le soluzioni alternative che il governo stava individuando per la Oliit e per le altre aziende del Gruppo 3L Trading. Chiediamo che il curatore fallimentare, Walter Bullio, tenga presente che la vertenza è al tavolo della Presidenza del Consiglio e che incontri in tempi rapidissimi le organizzazioni sindacali". "Ci troviamo di fronte - afferma Federico Bellono della segreteria della Fiom di Torino - a un fatto tanto grave quanto prevedibile che colpisce lavoratori, già vittime dello spezzatino Olivetti e del fallimento della Op Computer del '99. L' intervento del governo era importante prima del fallimento, ma adesso è ancora più decisivo". Preoccupazioni sono state espresse anche dalla Fiom di Rieti per le 50 lavoratrici delle Ixfin, azienda che era stata assorbita dalla Oliit.
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