Gli agenti del commissariato di Castelvolturno (Caserta) hanno arrestato un pastore anglicano latitante da quasi un anno e mezzo in quanto sfuggito nell’aprile dello scorso anno all’operazione della Dda denominata “Restore Freedom”. L’uomo, Odion Israel Aigbekean, un nigeriano di 35 anni nativo di Benin City che dirigeva una chiesa anglicana con sede tra Villa Literno e Castelvolturno, fu destinatario di un’ordinanza cautelare insieme ad altri connazionali per un totale di 80 indagati. Con l’operazione “Restore Freedom” la Dda di Napoli contesto’ per la prima volta in Italia il reato di associazione mafiosa ad un'organizzazione straniera presente sul territorio nazionale. Prostituzione e tratta di schiave, riti wodoo, immigrazione clandestina, contraffazione di documenti i reati contestati dalla Procura a vario titolo a carico dei coloured, fra cui una quindicina arrestati. Il tribunale della Libertà, che la prima volta aveva annullato le ordinanze cautelari per un vizio di forma, confermo’ successivamente gli arresti a carico degli extracomunitari alcuni dei quali resisi latitanti come Aigbekean rifugiatosi in Belgio. Tra questi, padre Aigbekean, responsabile della "Sacred Hearth Church of Mission's God»" il cui nome finì nell'indagine (durata due anni ed alla quale aveva partecipato anche il Sisde) su un traffico di donne di colore condotte in Italia dalla Nigeria. Le ragazze raggiungevano l'Italia, e in particolare il litorale domizio, grazie all'organizzazione alla quale dovevano poi rimborsare, prostituendosi, una media di cento milioni di vecchie lire. Le vittime, molte delle quali a loro volta indagate per essersi inserite nel giro dopo avere pagato il debito, venivano sottoposte a riti wodoo dal quale venivano "liberate" dopo aver pagato grosse somme di danaro.
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