Caserta, 24 ottobre 202 - Operazione Talpa Un’indagine caratterizzata dalla presenza di due “talpe”, una dalla parte degli indagati e l’altra dalla parte degli investigatori, è quanto emerge dal decreto di perquisizione notificato a 10 persone, tra cui il presidente della provincia e sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca. Secondo la tesi accusatoria della Procura di Santa Maria Capua Vetere, retta da Pierpaolo Bruni, Magliocca sarebbe stato informato dell’indagine a suo carico da un finanziere impiegato proprio nella centrale ascolti della procura, Mattia Parente, cugino di Giuseppe Parente, costruttore in stretti rapporti con il presidente della provincia. Non sapevano, però, che gli inquirenti li ascoltavano in tempo reale grazie a una microspia installata su uno degli indagati, che già nella prima fase dell’indagine aveva deciso di collaborare con gli investigatori. Si tratterebbe di Antonio Scialdone, sindaco di Vitulazio, già coinvolto e poi prosciolto in una precedente indagine sulla criminalità organizzata.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i 10 indagati sarebbero responsabili di vari reati, dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio alla frode nelle pubbliche forniture, fino al subappalto non autorizzato. Giuseppe Parente avrebbe ricevuto diversi lavori dalla provincia e avrebbe ricambiato con varie utilità. Anche un altro imprenditore di Marcianise, Cosimo Rosato, destinatario di almeno tre lavori, avrebbe ricambiato il presunto favore con una donazione di 40.000 € alla squadra del Vitulazio, dove Macca avrebbe sponsorizzato un allenatore proveniente dai Gladiatori, squadra dove giocava il figlio del presidente della provincia. Quest’ultimo sarebbe stato poi ingaggiato proprio dal Vitulazio insieme al suo ex allenatore.
L’inchiesta è alle battute iniziali e si tratta di mere ipotesi accusatorie, anche se gli elementi raccolti sono molteplici e concordanti.
(Fonte Tgr Campania)
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