Napoli, 13 aprile 2024 - Con una lettera di pubbliche scuse, oltre l’ammissione delle sue azioni, la promessa di evitare di nuocere la vittima ed un risarcimento di 25 mila euro, una 36 enne che aveva tentato di accedere ad una borsa di studio come assistente - presso il dipartimento di Giurisprudenza della Università Vanvitelli - ha ottenuto l’annullamento di una condanna a due anni pena sospesa di cui era stata destinataria in primo grado. La donna, Caterina Corsica, una professionista residente a Grazzanise, originaria di Parete, era stata destinataria di una misura cautelare per stalking e minacce nei confronti di un professore e di un’assistente, Laura Scialla, ricercatrice di Pignataro Maggiore. Quest’ultima aveva ottenuto una condanna della Corsica in primo grado, davanti al giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ma nell’udienza di Appello tenutasi ieri, la vittima – assistita dall’avvocato Dezio Ferraro – ha ritirato la querela facendo venire meno anche la condanna con l’estinzione da parte dei giudici di secondo grado. Secondo le denunce, la donna aveva tentato di accedere alla borsa di studio per assistente due volte, ma era stata esclusa entrambe le volte. Di qui l’avvio di atti persecutori con lettere o verbali ed altre forme di disturbo. In un diverso processo, dove la vittima è il professor Vincenzo De Falco docente della «Vanvitelli», la Corsica è stata destinataria di un condanna minore al vaglio della Corte di Appello. Un situazione degenerata con querele, lettere diffamatorie e tentativi di entrare in aule e abitazioni non autorizzata ed anche ad una richiesta di risarcimento avanzata contro le vittime. Il professore - come riferisce il Mattino - ha dovuto cambiare le sue abitudini e affrontare momenti di grande stress a causa di questa situazione, che ha coinvolto anche la sua famiglia. Gli episodi avevano portato il professore a rinunciare alle vacanze nella sua casa al mare, un gesto dovuto alla preoccupazione per la sicurezza familiare. La vicenda giudiziaria è stato vagliata dalla Procura di Nola competente per territorio su un episodio commesso nella zona. Gli episodi risalgono al 2019: all'epoca il direttore della facoltà di Giurisprudenza della Vanvitell", chiarì che la Corsica era estranea all'Università spiegando che c'era un ricorso pendente al Tar per la sua esclusione dalla borsa di studio come assistente. Nel processo è stato impegnato nella diesa l'avvocato Fabio Della Corte.
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