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RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: LE NEWS DI APRILE 2023

SICUREZZA STRADALE
RAPPORTO SULLO STATO DELLA SICUREZZA DEI MOTOCICLISTI IN EUROPA
RENDERE OBBLIGATORI I SISTEMI DI FRENATA ABS PER TUTTI I VEICOLI A DUE RUOTE FINO A 125 CC

MINIMO 16 ANNI E PROVA PRATICA PER METTERSI ALLA GUIDA DEI CICLOMOTORI

Italia: oltre 10 mln di veicoli a due ruote a motore
Decessi: 762 nel 2021, 94% maschi e per lo più giovani

Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC), sulla base dei risultati del nuovo rapporto sullo stato della sicurezza dei motociclisti in Europa https://etsc.eu/projects/pin/ chiede all’Unione Europea ed ai Governi degli Stati membri di rendere obbligatori i sistemi di frenata ABS, (anti lock braking system), su tutti i nuovi modelli di veicoli a due ruote fino a 125 cc.

Lo studio riporta che nella UE, nel 2021, 3.891 persone sono decedute in un incidente stradale alla guida di una motocicletta o di un ciclomotore, (circa il 90% uomini). Un dato inferiore del 25% rispetto al decennio precedente, ma, nello stesso periodo, le altre vittime della strada sono diminuite di un terzo.

L’Italia è un Paese in cui i motocicli sono utilizzati di frequente, grazie anche al clima favorevole: sulle nostre strade si contano più di 10 milioni di veicoli a due ruote a motore. Nel 2021 i decessi su motociclo sono stati 695 (-24,7% rispetto al 2011), cui si aggiungono 67 persone sul ciclomotore (-59,4% rispetto al 2011). In totale sono 762 le persone decedute su un veicolo a 2 ruote a motore, il 26% dei decessi totali a causa di un incidente stradale; 94% maschi e per lo più giovani (<29: 28%).
Le modifiche introdotte nel 2013 nell'UE riguardo ai requisiti per ottenere la Patente di guida, (accesso progressivo alle Patenti che abilitano a condurre moto più potenti), hanno contribuito, senza dubbio, a ridurre il numero di decessi.
L'età minima nella UE - raccomandata - per guidare un ciclomotore è di 16 anni ma, in diversi Paesi, è ancora possibile farlo a partire da un’età di 14 anni, e senza superare una prova pratica. ETSC ritiene che un test pratico dovrebbe essere obbligatorio (nel nostro Paese è così), e tutti gli Stati dovrebbero applicare l’età minima raccomandata di 16 anni o superiore.

“Dobbiamo prestare molta attenzione al ‘food delivery’, una tendenza in crescita - ha commentato Jenny Carson, responsabile del programma PIN (Road Safety Performance Index) dell'ETSC - i riders, soprattutto uomini, consegnano alimenti caldi in contenitori isotermici, sotto pressione per gli orari, spesso utilizzano veicoli con scarsa manutenzione e sono distratti dalle varie App che gestiscono gli ordini”.

Tra le varie raccomandazioni contenute nello studio si suggerisce anche che:
• le ispezioni tecniche dovrebbero essere obbligatorie per tutti i motoveicoli e ciclomotori, (comprese quelle per verificare se sono stati modificati al fine di raggiungere velocità più elevate). La Commissione Europea sta rivedendo le norme che regolano le ispezioni dei veicoli, la proposta è prevista entro quest'anno;
• i controlli sul corretto uso del casco dovrebbero essere migliorati, specialmente nei Paesi con bassi livelli di utilizzo, (Grecia e Cipro, ad esempio). L’Unione Europea ed i Governi nazionali potrebbero farsi promotori di maggiori informazioni sulle prestazioni di sicurezza dei caschi e degli altri dispositivi di protezione, (come le giacche tecniche dotate di airbag);
• i produttori di autoveicoli dovrebbero migliorare i dispositivi che rilevano la presenza di motociclisti, grazie a tecnologie di sicurezza come la frenata automatica di emergenza.

TURISMO - STORIA - CULTURA - TERRITORIO


ACI E GESTIONE NAVIGAZIONE LAGHI:
ACCORDO PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI
DEI TRE PIÙ IMPORTANTI LAGHI NAVIGABILI ITALIANI
Sticchi Damiani (ACI):
“Primo passo per valorizzare il nostro territorio e offrire nuovi servizi per attrarre visitatori”
Liguori (Gestore Governativo):
“Rafforziamo – qualificandola ulteriormente - l’azione di promozione e valorizzazione territoriale
e di destagionalizzazione dell’offerta turistica”

Roma, 5 aprile 2023 – Valorizzare i territori dei tre più importanti laghi navigabili italiani - il Lago Maggiore, il Lago di Garda e il Lago di Como - attraverso la promozione di iniziative comuni. È l’obiettivo dell’accordo sottoscritto ieri dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani e dal Gestore Governativo Donato Liguori, che disciplina e regolamenta la collaborazione su iniziative e servizi per la promozione dell'immagine e dell’identità dei territori che si affacciano sui tre laghi.

L’intesa raggiunta dalle parti – della durata di tre anni e a titolo non oneroso - comprende una serie di attività volte a migliorare l’offerta di servizi per i cittadini, le comunità locali e i visitatori attraverso la ricerca e la divulgazione di percorsi turistici ed enogastronomici che offrano alle persone un’esperienza completa del territorio nazionale, la promozione del patrimonio culturale e storico anche attraverso la valorizzazione degli eventi sportivi automobilistici e del motorismo storico, lo sviluppo di piattaforme tecnologiche e informatiche a servizio di tali iniziative, la collaborazione per l’adesione ai progetti europei in ambito turistico e per l’accesso ai relativi fondi per lo sviluppo.

“Gli accordi, che definiscono concretamente una collaborazione tra le amministrazioni, sono il primo passo per valorizzare il nostro territorio e offrire nuovi servizi per attrarre visitatori”, ha dichiarato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani. “L’ACI è un ente sempre molto attento alle comunità locali, impegnato nella promozione a livello territoriale dello sport motoristico e nella sensibilizzazione della mobilità sicura e sostenibile. La partecipazione delle istituzioni pubbliche su temi di interesse comune rappresenta uno strumento operativo fondamentale per rendere l’azione amministrativa efficiente ed efficace, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione e dal Diritto comunitario”.

Come ha sottolineato Donato Liguori, Gestore Governativo dell’Ente, “La nostra è un’azienda impegnata nel trasporto pubblico lacustre e, grazie all’Accordo che abbiamo sottoscritto con ACI, e agli obiettivi rilevanti di un’alleanza virtuosa che si impone anche come best practice per intese future, rafforziamo - qualificandola ulteriormente - l’azione di promozione e valorizzazione territoriale e di destagionalizzazione dell’offerta turistica intrapresa dal mio insediamento nell'Ente Navigazione Laghi”. “D’altra parte – ha aggiunto Liguori - l’intesa raggiunta conferma, ancora di più, il ruolo determinante delle interazioni e sinergie istituzionali per azioni finalizzate a coinvolgere l’intera rete degli attori pubblici e privati impegnati nello sviluppo territoriale per risultati e ricadute che durino nel tempo”.



MERCATO AUTOVEICOLI

ACI: IN CRESCITA A MARZO IL MERCATO DELL’USATO
MA LE RADIAZIONI REGISTRANO UN ENNESIMO CALO (-7,7%)


Segno più a marzo per il mercato italiano dell’usato. I passaggi di proprietà delle autovetture al netto delle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno messo a bilancio un incremento dell’8,5% rispetto a marzo 2022. Per ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 166 di seconda mano nel mese di marzo e 178 nel primo trimestre dell’anno. Il mercato dell’usato cede dunque progressivamente il passo a quello del nuovo, in netta crescita dallo scorso gennaio, dopo i notevoli risultati registrati nel corso del 2022.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, a marzo sul mercato dell’usato sono ancora una volta le alimentazioni tradizionali (gasolio e benzina) a mantenere le prime posizioni, ma le vetture ibride a benzina, che sul mercato del nuovo si confermano al primo posto con una quota mensile del 34,2%, registrano un aumento del 42,2% conquistando una quota del 4,7%. Da segnalare il notevole incremento delle auto a metano (+91,2%) a fronte di una pesante flessione delle propulsioni elettriche (-30,9%), ancora allo 0,5% di quota. Nelle minivolture in vetta alla classifica si confermano invece le autovetture diesel (53,5% di quota a marzo 2023, in aumento rispetto a marzo 2022, quando era il 52,6%), mentre l’incidenza delle ibride a benzina raggiunge il 5,9% e quella delle alimentazioni a gpl il 7,1%. Vetture che con tutta evidenza hanno ancora mercato sia da parte dei concessionari sia dei privati.

Bilancio mensile positivo anche per i passaggi di proprietà dei motocicli che, al netto delle minivolture, hanno messo a segno a marzo un incremento del 10,1% rispetto allo stesso mese del 2022.

Nei primi tre mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 i trasferimenti netti di proprietà hanno archiviato incrementi del 6,1% per le autovetture, dell’1,4% per i motocicli e del 5,3% per tutti i veicoli.

I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.it .

Nota dolente, anche per il mese di marzo, la costante frenata delle procedure di radiazione nel settore delle autovetture, cui corrisponde un’ennesima crescita del parco circolante italiano. Le radiazioni delle quattro ruote hanno evidenziato un calo del 7,7% rispetto a marzo 2022, con 92.170 pratiche (numero più basso negli ultimi 20 anni per il mese di marzo, se si esclude marzo 2020). Il tasso unitario di sostituzione mensile si attesta pertanto a 0,54 (ogni 100 auto nuove ne sono state radiate 54), attestandosi complessivamente a 0,62 nel primo trimestre dell’anno. In terreno positivo, al contrario, le radiazioni di motocicli, che vantano a marzo un incremento del 3,7% rispetto all’analogo mese 2022.

Da gennaio a marzo 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 le radiazioni hanno archiviato decrementi del 12,2% per le autovetture e del 10,4% per tutti i veicoli, con un aumento del 6,1% solo per i motocicli.

SICUREZZA IN GALLERIA: ACI, 595 INCIDENTI CON 18 MORTI E 901 FERITI NEL 2021

Sticchi Damiani (ACI): "In galleria deve aumentare la prudenza perché le operazioni di soccorso sono molto più complesse. Inoltre, servono più informazioni sullo stato delle strade, più investimenti per la sicurezza e una semplificazione normativa".

Gli incidenti stradali in galleria, sebbene numericamente inferiori a quelli che avvengono all’aperto, registrano il più alto tasso di mortalità. In galleria aumenta, infatti, del 50% la pericolosità degli incidenti: i sinistri risultano più gravi a causa della mancanza di adeguati spazi di fuga, oltre che per la criticità gestionale delle emergenze. È quanto emerso oggi durante l’evento “Incidenti in galleria. La risposta dello Stato”, che si è svolto presso l’Istituto Superiore Antincendi, con la collaborazione istituzionale dell’ACI e nel corso del quale è stato fatto il punto sui sistemi di sicurezza, prevenzione e monitoraggio.

Nel 2021 si sono verificati 595 incidenti stradali in galleria rispetto ai 151.875 incidenti totali registrati in Italia nello stesso anno. Di questi 114 sono avvenuti in gallerie autostradali, 272 in quelle urbane e 209 nelle extraurbane, 18 il numero di morti in galleria a fronte di 2.875 decessi sulle strade italiane, 901 i feriti totali in galleria, 359 in quelle urbane, 197 nelle autostradali e 345 su extraurbane. Il tasso di mortalità in galleria, pertanto, è stato pari al 3% contro l’1,9% totale: è, quindi, evidente il maggiore rischio.

“La sicurezza sulle strade, e in galleria in particolare, è un tema che ha sempre visto impegnato l’Automobile Club d’Italia - ha affermato Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, intervenendo oggi al convegno al quale hanno partecipato le Istituzioni competenti e tecnici esperti della materia. “In galleria è richiesta la massima attenzione proprio perché sono più difficili le operazioni di soccorso. Dai dati si evince, infatti, che gli incidenti sono dovuti soprattutto a errori umani, in primis la distrazione”.

Sul fronte della prevenzione, in collaborazione con altri Automobile Club europei sono stati eseguiti dei test di sicurezza su gallerie della rete TEN - Trans-europea, la metà delle quali situate proprio nel nostro Paese. Nell’ambito del programma EuroTAP (Euro Tunnel Assessment Programme), sono state evidenziate carenze significative in tema di sicurezza. Il programma aveva, inoltre, l’obiettivo di fornire consigli agli automobilisti sui comportamenti da osservare nelle condizioni di emergenza.

In Italia ci sono circa 840.000 km di strade, 8.006 km di autostrade e 27.259 km di strade statali (ANAS) con 2.179 gallerie, 21.072 ponti e viadotti, 6.320 cavalcavia. Tamponamento e urto contro ostacoli o contro veicoli in sosta le tipologie di incidenti più frequenti (rispettivamente 33% e 21%). Una incongruenza del sistema è che la mortalità più alta si verifica nelle gallerie illuminate: 14 decessi rispetto ai 4 in gallerie prive di illuminazione.

“Servono maggiori informazioni sulle condizioni delle strade, più risorse per investimenti e una semplificazione normativa - ha precisato Sticchi Damiani. Quando si parla di qualità e sicurezza delle infrastrutture, è necessario un intervento deciso delle Autorità locali, nazionali e internazionali. Gli investimenti sulle strade, infatti, contribuiscono a ridurre gli incidenti alleggerendo i costi per lo Stato: solo quelli sulle strade provinciali costano, infatti, alla collettività 3 miliardi di euro ogni anno”.

Per quanto riguarda la sicurezza, la macchina organizzativa del post-incidente è complessa ed è necessario coordinare al meglio le attività di soccorso. Fondamentale è la ‘golden hour’, prima ora dopo un incidente, cruciale per la sopravvivenza di una persona o per limitare l'entità delle lesioni. Anche su questo tema l’ACI è impegnato con alcuni progetti pilota, come il numero unico europeo HeERO (Harmonised eCall European Pilot), cofinanziato dalla Commissione Europea, per realizzare un sistema automatico di chiamate di emergenza installato a bordo dei veicoli. Ricevere l’avviso immediato di un incidente e della sua esatta localizzazione, infatti, può ridurre i tempi di risposta dei servizi di emergenza del 50% nelle aree rurali e del 40% in quelle urbane. Grazie a tale rapidità, l'eCall può salvare fino a 2.500 vite ogni anno nell'Unione Europea e ridurre la gravità dei feriti in migliaia di casi.

In tema di interventi post incidente, Euro NCAP, il consorzio a cui ACI aderisce, in collaborazione con il CTIF, l'Associazione Internazionale dei Servizi Antincendio e di Soccorso, ha lanciato Euro Rescue, un'applicazione mobile per i primi soccorritori che intervengono in caso di incidenti stradali sulle strade europee. Questa app rende immediatamente disponibile ai soccorritori, in particolar modo ai Vigili del Fuoco, le schede di soccorso sviluppate dalle case automobilistiche per ogni modello di auto che identificano la posizione degli airbag, dei pretensionatori, delle batterie e dei cavi ad alta tensione, nonché i punti più sicuri per tagliare la carrozzeria.

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IL MOTORISMO STORICO IN ITALIA – 1° RAPPORTO SUL MONDO DELLE AUTO STORICHE
AUTO: RAPPORTO ACI SU 40,2 MILIONI DI AUTO IN CIRCOLAZIONE, 10 MILIONI HANNO PIÙ DI 20 ANNI.

LE AUTO STORICHE SONO 4,3 MILIONI (43,9% DELLE “OVER 20”) DI CUI 388MILA NELLA LISTA DI SALVAGUARDIA ACI.

NEL COMPLESSO, IL PATRIMONIO DELLE AUTO STORICHE È STIMATO IN CIRCA 104 MILIARDI DI EURO.

Sticchi Damiani (ACI): “Serve normativa nazionale che distingua le auto storiche da quelle vecchie.
Le prime rappresentano un patrimonio dell’ingegno umano, del design e della tecnica e vanno salvaguardate, le seconde, invece – che vengono usate tutti i giorni - sono insicure e inquinanti e devono essere sostituite.

Il primo Rapporto sul motorismo storico conferma la necessità di regole che tutelino il valore storico delle automobili, consentano alle Amministrazioni comunali di sapere, con certezza, a quali auto consentire e a quali negare l’accesso ai centri storici, e favoriscano il rinnovamento di un parco circolante vetusto, in linea con le politiche europee per la transizione ecologica”.

Roma, 4 aprile 2023 - Su 40,2 milioni di auto in circolazione, 10 milioni hanno più di 20 anni d’età. 5,9 milioni sono auto che hanno un’età compresa tra 20 e 29 anni, di cui la “Lista di Salvaguardia” ACI ne riconosce – per qualità, specifiche tecniche e di design- soltanto 388mila: il 7%. Sommando alle 388mila della Lista ACI i 3,9 milioni di auto “over 30” - auto che la normativa considera, automaticamente, auto storiche – il totale delle auto di valore storico e collezionistico raggiunge i 4,3 milioni di unità.

Con un valore medio per auto pari a 24.200 euro, il patrimonio complessivo delle auto storiche sfiora i 104 miliardi di euro (il 5,4% del PIL) ed è distribuito per il 57% nelle Regioni del Nord Italia, per il 27% in quelle del Centro e per il 16% nel Sud e nelle Isole.

Le auto storiche interessano e appassionano sempre più gli italiani. Il 62% degli appassionati non ne possiede neppure una. Il mercato di questa tipologia di vetture si espande con positive ricadute su tutta la filiera, sul turismo e sull’indotto generato dalla manutenzione, dalle fiere, dalle mostre e dalle manifestazioni a cui partecipano proprietari ed estimatori, tra cui sempre più i giovani, su tutto il territorio italiano. Sono 5,2 i miliardi spesi all’anno per il mantenimento delle auto storiche e quasi 2 i miliardi spesi annualmente per la partecipazione a manifestazioni ed eventi di motorismo storico. Un settore per il quale si richiede una regolamentazione normativa nazionale che distingua le auto storiche da quelle semplicemente vetuste.

È quanto emerge dall’indagine “Il motorismo storico in Italia. 1° Rapporto sul mondo delle auto storiche”, realizzata dalla Fondazione Filippo Caracciolo, il centro studi dell’ACI, e presentata oggi al Senato. Per la prima volta viene analizzato il tema dal punto di vista normativo, economico e sociale, con dati ed elaborazioni che disegnano un fenomeno in crescita e un mercato che presenta notevoli prospettive di sviluppo.

“Per la prima volta – ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani- abbiamo uno studio sul motorismo storico che offre un’analisi approfondita di un fenomeno che coinvolge milioni di italiani, tra proprietari e appassionati”.

“È un mercato non più di nicchia – ha sottolineato il Presidente dell’ACI - che si sta espandendo con ricadute economiche significative, in termini di valore e indotto, e che appassiona sempre di più anche le giovani generazioni. I dati presentati in questo Rapporto confermano l’urgenza di distinguere, a livello normativo, le auto storiche dalle auto vecchie, che sono insicure, fortemente inquinanti e non presentano alcun valore storico né collezionistico, anche per consentire alle Amministrazioni comunali di capire a quali consentire e a quali, invece, negare l’accesso ai centri storici”.

“Tutto questo – ha concluso Sticchi Damiani – non solo per tutelare il valore di veicoli unici, testimoni dell’evoluzione dell’ingegno umano, della tecnologia, dello stile e del design - ma anche per evitare la crescita di preoccupanti sacche di elusione fiscale. Le auto storiche devono essere tutelate, le auto vecchie, invece, sostituite, e, per il bene dell’intero sistema-mobilità, i loro proprietari devono essere messi in condizione di acquistare auto più sicure, più efficienti e più rispettose dell’ambiente”.

4,3 MILIONI LE “AUTO STORICHE” (43,9% DELLE “OVER 20”): 388mila nella Lista di salvaguardia ACI

Le auto che presentano un reale interesse storico e collezionistico sono 4,3 milioni: il 43,9% del totale delle “over 20”. Di queste solo 388mila dei 5,9 milioni tra le auto di età compresa tra i 20 e i 29 anni hanno visto riconosciuto il loro valore storico e sono presenti nella Lista di Salvaguardia, redatta dagli esperti di ACI Storico, Stellantis Heritage, Registro Italiano Alfa Romeo (RIAR), Associazione Amatori Veicoli Storici (AAVS) e dal mensile specializzato Ruoteclassiche. Tra i modelli di auto più diffusi nella Lista sono presenti alcune versioni di Fiat Panda (circa 35mila esemplari), di Autobianchi Y10 (poco meno di 21mila) e di Fiat Punto (circa 13.700). Nella Lista, tuttavia, sono presenti anche modelli più rari. Per circa 400, infatti, si contano meno di 1.000 autovetture, per un totale di 36mila esemplari: circa un decimo delle auto in Lista.

“OVER 20”: IL 40% AL SUD, IL 35% AL NORD, IL 18% AL CENTRO Lo studio evidenzia che a livello territoriale esiste una correlazione tra la diffusione di auto storiche e reddito pro capite, laddove le auto del parco circolante ultraventennale sono diffuse soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, mentre le auto di maggiore pregio storico e valore economico sono concentrate quasi esclusivamente nelle aree del nord del Paese.

ADOTTEREMO SPECIFICI PROTOCOLLI PER LA VALUTAZIONE DEI MEZZI PESANTI
Sticchi Damiani (ACI): “In un’ottica di ‘zero incidenti’ sulle strade è importante che le tecnologie per la sicurezza attiva vengano utilizzate anche sui veicoli commerciali”.

In Italia ed in Europa il trasporto delle merci avviene, prevalentemente, su strada, studi di settore, poi, indicano che la percentuale triplicherà entro il 2050 (previsione ITF, 2019).

È questa una delle motivazioni per le quali le collaudate valutazioni Euro NCAP per le autovetture, da oggi, saranno applicate - con opportuni adattamenti - anche ad autocarri ed autotreni utilizzati per il trasporto delle merci.

Un innovativo sistema di valutazione “Truck Safe City and Highway” consentirà di valutare il livello di sicurezza dei mezzi pesanti in ambito urbano (City) ed in ambiente autostradale (Highway).

Sia i conducenti di mezzi pesanti che i gestori di flotte commerciali avranno a disposizione ulteriori elementi per valutare il livello di sicurezza dei propri mezzi. Anche i produttori di autocarri e autotreni potranno contare su ulteriori elementi e stimoli per innovare e migliorare l’offerta di tecnologie in tema di sicurezza.

“Le statistiche dell’incidentalità ci dicono che a fronte di un 1,5% di mezzi pesanti circolanti sulle strade europee, gli incidenti che vedono coinvolti gli autocarri e autotreni sono il 15% – ha affermato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. In un’ottica di ‘zero incidenti’ sulle strade è importante che le tecnologie per la sicurezza attiva vengano utilizzate anche sui veicoli commerciali”.

 
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