Sessa Aurunca - Pietramelara (Caserta), 28 febbraio 2023 - Sono coinvolti anche quattro imprenditori del Casertano – tra cui due fratelli originari dell’agro aversano, i fratelli Cantile di Villa di Briano, con l’azienda TerraNostra a Sessa Aurunca e una appendice a Pietramelara – nell’inchiesta riguardante una frode milionaria commessa immettendo sul mercato prodotti dichiarati falsamente come biologici, come mandorle e pomodori. I fatti, come accertato dalla Guardia di Finanza di Caserta - coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere - e dagli ispettori dell'Unità Investigativa Centrale ICQRF del Ministero dell'Agricoltura (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) si riferiscono ad episodi che vanno dal 2016 al 2022. In tutto sono sette le persone – riconducibili ad otto aziende – indagate per associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode aggravata in commercio. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha chiesto e ottenuto dal gip l'emissione per i soggetti coinvolti delle misure cautelari dell'interdizione per dodici mesi dall'esercizio dell'attività imprenditoriale e del divieto di dimora nel Casertano. Tra gli indagati, spiega una nota della Procura guidata da Carmine Renzulli, cinque imprenditori titolari «di importanti aziende operanti nel commercio di prodotti da agricoltura biologica». Tre gli imprenditori ritenuti al vertice dell'associazione criminale: si tratta di un casertano proprietario di due imprese di trasformazione con un volume annuo di 20milioni di euro e di un'azienda agricola, di un imprenditore catanese titolare di un'azienda di import-export di mandorle e frutta secca e di un terzo operante nella provincia di Cuneo, titolare anch'egli di azienda che commerciano frutta secca e conserve di pomodoro. Per gli inquirenti, gli indagati avrebbero commercializzato per anni, tra il 2016 e il 2022, ingenti quantità prodotti falsamente dichiarati come biologici, che non erano tali perché provenivano dall'estero, come le mandorle che erano importate dalla California, sfruttando una rete di imprese compiacenti attive in Puglia, Calabria e Lazio.
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