Caserta, 15 settembre 2022 – di Claudio Giammarino -A pochi mesi dalla costituzione della Fondazione «Casa Fratelli Tutti» si registra già una sostituzione nel Cda, come riporta anche agenparl: il dimissionario Vincenzo Parretta, commercialista che troppo presto ha lasciato la carica di componente sostituita con una new-entry, ovvero il neo consigliere Gaetano Malatesta, immobiliarista con attività anche nella Capitale. Nei giorni scorsi sono circolate anche voci su una impossibilità di estrarre la mappa catastale per un vincolo sulle particelle del Macrico, legato questioni di natura militare o addirittura, come sostiene qualcuno, di alte coperture istituzionali. Sulla vicenda però vige un particolare silenzio e l’argomento stenta a decollare nelle cronache quotidiane. Intanto, una delegazione ufficiale del Comitato MACRICO ha incontrato, lunedì 12 settembre scorso, il Vescovo Pietro Lagnese, il Presidente della Fondazione Casa Fratelli Tutti, Mons. Giovanni Vella, il Presidente dell’IDSC, don Antonello Giannotti e il segretario della Fondazione, Elpidio Pota. Nell’incontro – si legge nel comunicato a firma di Tanzarella e Caiola- - cordiale e in spirito di collaborazione, i rappresentanti del Comitato hanno ribadito la loro preoccupazione per la perdurante inerzia dell’Amministrazione Comunale riguardo alla destinazione urbanistica dell’area. L’unica garanzia per la realizzazione del parco verde di cui Caserta ha sempre più bisogno è la totale inedificabilità, con il solo recupero delle costruzioni già esistenti, ben 230.000 metri cubi: quantità più che soddisfacente, anzi sovrabbondante, rispetto alla mancanza di attrezzature sociali, sportive, culturali della città. Come più volte ribadito, si tratta di una delibera totalmente a costo zero, che costituisce vincolo conformativo e quindi non comporta alcun onere espropriativo. Il Comitato ha riaffermato anche alla proprietà e alla Fondazione che la qualifica dell’area F2 è prioritaria a qualsiasi Piano particolareggiato o progettazione e che è l’unica conforme ai vincoli storico-artistici apposti all’area dal Ministero della Cultura. Il Vescovo Pietro Lagnese ha ribadito la volontà della Diocesi di preservare il Macrico da ogni speculazione e cementificazione, rispondendo alla richiesta che la città porta avanti da ben 21 anni attraverso il Comitato Macrico. Nei prossimi giorni sarà organizzata un’assemblea pubblica per rendere noti alla cittadinanza i passi compiuti e i pericoli che incombono tuttora: sarà l’occasione per chiedere, ancora una volta, al Consiglio Comunale, la delibera di Variante al Piano Regolatore Generale che attesti la destinazione urbanistica F2 - Verde di uso pubblico, totalmente inedificabile.
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