Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 14 novembre 2021 - Claudio Giammarino - Gli agenti che pestarono i detenuti nel carcere di Santa Maria capua Vetere subiranno il processo nello stesso carcere e in particolare nell’aula bunker del penitenziario che sarà usato per ragioni di spazio per celebrare l’udienza preliminare fissata per il 15 dicembre prossimo davanti al gup Pasquale De Angelis.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere infatti per la vicenda delle violenze in carcere ai
danni dei detenuti ha chiesto il rinvio a
giudizio per 108 tra agenti e funzionari
dell'amministrazione penitenziaria. Per 12
indagati ha chiesto l'archiviazione ma è
probabile che ai 12 venga comunque
notificato un decreto penale di condanna
a pena pecuniaria per non aver, in qualità
di pubblici ufficiali, denunciato quello che
stava accadendo in carcere. L'udienza
preliminare si terrà mercoledì 15
dicembre (9.30). Al centro della vicenda
le violenze commesse da agenti della
polizia penitenziaria nel carcere
sammaritano il 6 aprile 2020.
Tra coloro che rischiano il processo vi sono
Pasquale Colucci, comandante del
Nucleo Operativo Traduzioni e
Piantonamenti del centro penitenziario di
Secondigliano e comandante del gruppo
'Supporto agli interventi'
, tuttora agli arresti domiciliari, l'ex capo delle carceri campane Antonio Fullone, interdetto dal servizio, Tiziana Perillo, comandante del
Nucleo Operativo Traduzioni e
Piantonamenti di Avellino, Nunzia Di
Donato, comandante del nucleo
operativo'Traduzioni e piantonamenti'
di Santa Maria Capua Vetere; Anna Rita
Costanzo, commissario capo
responsabile del reparto Nilo (ai
domiciliari), l'ex comandante della polizia
penitenziaria del carcere di Santa Maria
Capua Vetere Gaetano Manganelli (ai
domiciliari). I reati contestati a vario titolo
sono quelli di tortura, lesioni, abuso di
autorità, falso in atto pubblico e
cooperazione nell'omicidio colposo di un detenuto extracomunitario che riguarda 12 imputati.
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