Carinola, 4 agosto 2021 - Claudio Giammarino Tutto pronto per la quindicesima edizione di Lunarte, il festival multidisciplinare che, grazie all’arte, punta alla valorizzazione e alla riscoperta dei borghi. L’evento, nato nel 2007 nel Comune di Carinola, grazie a un Protocollo di intesa si svolge da tre anni anche nel Comune di Falciano del Massico, sempre in provincia di Caserta.
Ed è proprio nel Comune massicano che dal 20 agosto 2021, a partire da Piazza San Pietro, verrà inaugurata una grande mostra collettiva, in un percorso che si snoderà tra vicoli e cortili del caratteristico borgo storico.
“Il tema di questa nuova edizione è la fioritura come metafora di rinascita, di ripresa della vita – questa la presentazione del presidente dell’Associazione Lunarte, Pasquale Passaretti - In un periodo storico come questo che si trascina da più di un anno, aggrapparsi a concetti come rinascita, ripresa, nuova vita così fortemente legati al concetto di fioritura, appunto, è necessario per immaginare il presente e il futuro.
Dopo il tema della Metamorfosi affrontato l’anno scorso, Lunarte quest’anno vuole trasmettere una voglia di ripresa basata sul concetto di cura. Quando i germogli spuntano, se non c’è cura tutto si secca e per noi avere cura significa esserci, dare continuità e aprirsi a nuove sfide. L’evento - conclude- è costruito per accogliere in piena sicurezza tutti coloro che avranno voglia di scoprire o riscoprire una parte di Falciano che non tutti conoscono, nonostante sia una delle zone più antiche del paese. Partendo proprio da Piazza San Pietro e seguendo poi un itinerario tracciato dalla presenza degli artisti e delle loro opere, gli spettatori e le spettatrici saranno proiettati in un’esperienza artistica totalizzante.
Il percorso espositivo avrà come protagonisti Bambi Kramer, autrice dell’opera/manifesto del Festival, i cui lavori muovono da rappresentazioni statiche, ritratti o nature morte, alla forma processuale e dinamica del rotolo; Lucia Schettino, presente con un’installazione con tecniche miste su carta e su marmo; Imma Di Lillo, fotografa di scena, con un progetto basato sull’esperienza del ritratto fotografico; Carlo Latino proporrà un’esposizione pittorica accompagnata da live painting; Piero Chiariello con proiezioni multimediali, risultato di un incontro tra pittura, fotografia, musica, video, scultura e installazioni; Emanuele Riccio presenterà le sue opere legate agli studi sia sulla pittura tradizionale a olio che sulla pittura digitale; Luca Carusone proporrà una lavoro basato sul recupero del materiale reperito sul posto e la sua trasformazione; Camilla Rotunno, presente con un’esposizione di scatti d’epoca e di famiglia, realizzati con tecniche miste, pittoriche e materiche.
Francesco Torrico e Gerardo Malfeo, maestri cestai, riproporranno l’arte dell’intreccio del vimini in un percorso che va dalla tradizione al presente.
Lunarte Festival si avvale quest'anno anche della collaborazione de La Dante di Anversa, provando a ricordare il Sommo Poeta, nell'anno del VII centenario della sua morte, con una proiezione ad hoc, riproponendo uno dei primi film italiani di successo nel mondo, la travagliata versione dell'Inferno del 1911, prodotta dalla Helios Film, una delle pellicole simbolo della "fioritura" del Cinema italiano negli anni Dieci.
Ma non saranno solo le arti visive a essere protagoniste di questa quindicesima edizione.
La serata, infatti, si concluderà con il concerto del progetto PS5 di Pietro Santangelo, che mescola tradizione musicale del Sud Italia, radici afrobeat, la musica e i nuovi modi di espressione artistica. Un sound, quella dei Ps5, di matrice jazz, che si muove in un immaginario viaggio di andata e ritorno attraverso il Mar Mediterraneo e l'Oceano Atlantico, collegando idealmente Napoli con l'Africa del Nord. Oltre allo stesso Santangelo, ai sassofoni tenore e soprano, il collettivo è composto da Paolo Bianconcini, brillante percussionista napoletano con un background afro-cubano molto profondo; Giuseppe Giroffi, giovane e talentuoso sassofonista contralto e baritono; il bassista Vincenzo Lamagna e il batterista Salvatore Rainone.
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