Caserta, 10 luglio 2020 (di CLA.GIA) – La «Mossa del Cavallo», è il titolo del libro di Matteo Renzi. presentato il 9 luglio al Belvedere di Caserta. Ad accogliere Renzi, arrivato con notevole ritardo, oltre il padrone di casa Agostino Tenga, il sindaco Carlo Marino renziano della prima ora, l’ex eurodeputato Nicola Caputo, i Coordinatori provinciali di Italia Viva, Carmen De Rosa e Giuseppe Altieri, la dimissionaria assessore alla Cultura di Caserta Tiziana Petrillo, il consigliere Giovanni Megna. Per il disbrigo delle procedure di accesso al sito, aiutato dagli amici di studio, c’era il giovanissimo Paolo Scialdone, membro dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva, l’organo di direzione politica nazionale. E poi Mauro Desiderio, quest'ultimo presente a San Leucio, insieme a Mimmo Grande e alla loro area, decidendo di seguire Renzi il giorno stesso della scissione dal Pd. Il presidente del consiglio comunale, Michele De Florio, del Pd e Roberto Peluso, oggi Italia Viva. Al fianco di Renzi c'era anche l'ex consigliera provinciale Raffaella Zagaria, che aveva lasciato il Pd da oltre due anni in polemica con il vertice provinciale del partito sulla linea da seguire sulla gestione dell'ente Provincia a guida del centrodestra,Un gran bischero il Renzi, stretto nella sua camicina bianca avvitata a mettere in risalto i risultati del dimagrimento come lui stesso confessa alla stretta cerchia dei presenti, un centinaio di persone in tutto. Abbronzatissimo, un sorriso smagliante, un simpaticone. È rilassato, è stato segretario nazionale del PD, presidente del Consiglio, si rimette in gioco e riparte da zero. E allora mi chiedo cosa ci fa a San Leucio tanto più che appena l’intervistatore fa riferimento al libro in vendita al banchetto presente sul piazzale, lo zittisce dicendo che la pubblicità al libro «è una indecorosa marchetta»? Caputo non ha portato neanche la famiglia a sostenerlo e ad applaudirlo, il sindaco dopo i convenevoli di accoglienza sparisce. Matteo si racconta, nello stile social del «siamo tutti amici contro il nemico» Salvini, Meloni, gli stessi Cinquestelle con cui si sono dovuti alleare per far fuori l’omologo Matteo che per la sua politica prende a modello Orban. Per alzata di mano fa un monitoraggio sull’espressione di voto dei presenti. Non gli va tanto bene, il voto per molti è ancora segreto. Prevede che il governo durerà fino al 2023 - «Nessun grillino rinuncerebbe ai 15mila euro la mese per recarsi due volte la settimana a Roma. Dovrebbero, poi, accontentarsi del reddito di cittadinanza». Ricorda che le tre donne più potenti in Europa sono Angela Merkel, Ursula Von der Leyen e Cristine Lagarde, l’Italia non ha una forte destra rappresentativa. In effetti anche lui pensa che la Meloni sia la Vispa Teresa di De Luca. Qualcuno dal pubblico gli chiede di parlare di giustizia, rimanda alle pagine del libro. Qualcun altro gli chiede del voto di fiducia a Bonafede. Risponde che hanno votato a favore per dimostrare che loro di Italia Viva non sono giustizialisti, come è lo stesso Bonafede, ma garantisti perché rispettano la Costituzione. «Il giustizialismo è la malattia di questo paese». Ricorda il successo di De Luca a gestire l’emergenza Coronavirus, del retweet di Naomi Campbell. Italia Viva si presenterà alle regionali in Campania, Toscana, Veneto, Marche e Puglia. Poche parole sui candidati Governatori di regione, non presenta un programma politico, è tutto scritto nel libro, ricorda che «siamo stati bravi prima degli altri e ora ci copiano». Molto gossip come è nello stile dei nuovi politici, è più facile parlare male degli altri che bene di sè. Cosa dire? Caputo, Altieri, Marino gli hanno messo a disposizione uno scenario unico, non lo ha saputo riempire, né di parole né di persone. Matteo hai sbagliato mossa!
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