Bellona (Caserta), 30 Ottobre 2017 (Casertasette – Telexnews.it) – Spunta una denuncia alla Procura della Corte dei Conti a carico del sindaco di Bellona Filippo Abbate dietro la vicenda dell’Ilside, per alcuni lavori di bonifica risalenti ad un incendio scoppiato nel sito nell 2013. Per l’incendio più recente della scorsa estate, invece, il liquidatore della società che ha anche avuto la revoca del fallimento, ha già presentato un piano di bonifica – riferito anche in commissione antimafia alla Prefettura di Napoli - senza intaccare il denaro pubblico come i fiumi di finanziamenti che potrebbero essere chiesti ancora una volta dall’amministrazione comunale. Il caso Ilside, pompato da poltici e comitati fino all’altro giorno, sembra non interessare più dopo l’ultima audizione tenutasi alla Prefettura di Napoli. Ma è interessante apprendere proprio dal liquidatore della società «al contenuto della denuncia inoltrata dal curatore dr. Vincenzo Cucco alla Procura della Corte dei Conti e alle vane promesse del sindaco (esplicitate pubblicamente negli incontri tenutosi nella sede della Provincia di Caserta) di revocare la precedente ordinanza emessa in danno della Ilside ed affidarla alla stessa nell’ipotesi la Ilside le avesse esibito un nuovo contratto di locazione con la Ecoterra. LaIlside, pur di ottenere detta revoca e intraprendere in proprio la bonifica dell’impianto e la ripresa della attività, si è sobbarcata l’ingente onere del pagamento immediato di oltre 450.000,00 euro alla Ecoterra per la conclusione di un nuovo contratto. È storia, invece, che il sindaco anziché ottemperare alle Sue pubbliche promesse, ha lasciato che la bonifica venisse effettuata dalle società del sig. Sorbo che, come è ben noto, ha provveduto a rimuovere dalla Ilside solo i materiali suscettibili di vendita ed a lasciare sul posto i rifiuti combusti, salvo poi presentarle un conto di una fantomatica bonifica per circa 800.000,00 euro, credito che il Comune ha provveduto addirittura a certificare». Per evitare altro sperpero di danaro pubblico – scrive il liquidatore - ha riferito al sindco che, a solo titolo di cortesia, la Ilside ha già provveduto ad eseguire la ordinanza n°3 e si appronta ad eseguire la n° 4, con un serio cronoprogramma dei lavori presentato in occasione dell’incontro presso la Prefettura con la Commissione Parlamentare Ecomafia.La Ilside sta valutando anche di intraprendere nei confronti del sindaco-amministrazione un’azione giudiziaria per tutti i gravi danni subiti a seguito del Suo comportamento contrario ad ogni principio di correttezza e buona fede. Ad oggi il liquidatore della Ilside, per l’incendio della scorsa estate si è già attivato (pur non avendo disponibilità economica) svuotando le vasche dal percolato, caratterizzando i rifiuti ancora esistenti (piccola parte di amianto e plastica infiammabile) e accingendosi ad eseguire l’ordinanza n°4, tramite una ditta che a fronte del ritiro del materiale ferroso pagherà gli oneri alla ditta specializzata che si occuperà del prelievo dell’amianto e della plastica. Successivamente sarà predisposto un piano per eliminare tutti i rifiuti combusti cercando una ditta che potesse compensarsi con una cessione del credito. Si tenga presente che il tutto deve essere sempre autorizzato dalla Procura ed ogni ingresso nel sito viene monitorato dai carabinieri. Che tutti gli atti compiuti dal liquidatore sono stati sempre notificati ai competenti organi. Questo per evitare spreco di denaro pubblico.
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