Napoli, 8 settembre 2017 – (Casertasette.com – Telexnews.it) - Sembra passare sottotono la protesta dei docenti ‘deportati’ (molti da Campania, Sicilia etc.) per i quali nessun politico, almeno quest’anno, sembra voglia interessarsi ignorando il grande bacino di voti degli insegnanti sfiduciati – con tutto l’indotto familiare e parentale che si farà sentire sulle prossime elezioni - dopo le iniziative a singhiozzo del Miur che l’anno scorso aveva provveduto a trasferirli incasellandoli nelle cattedre di sostegno. Una protesta che si è trasferita anche su un seguitissimo sito di informazione scolastica, Orizzonte Scuola, dove molti colleghi di diritto della deputata del Pd Camilla Sgambato (con cattedra di diritto a Santa Maria Capua Vetere all’Itc, occupata da un’altra fortunata) contestano la parlamentare dopo un suo rigido intervento sull’impossibilità di ripetere l’operazione dello scorso anno. L’anno scorso sì, quest’anno no: ma quanto sono credibili i dirigenti del Ministero dell’Istruzione e soprattutto chi vogliono prendere in giro i politici? «Assegnare cattedre di sostegno anche ai docenti “non appositamente formati “ – scrive un docente rispondendo alla Sgambato - non è un brutto segnale per le famiglie e per “tutti gli insegnanti che hanno speso denaro e profuso impegno per conseguire il titolo di specializzazione” in quanto le cattedre in oggetto di cui si fa richiesta sono quelle rimaste dopo l’assegnazione ai docenti che il titolo di specializzazione ce l’hanno». Ma c’è di più, i posti al sud ci sono e ciò è dimostrato, come scrive una lettrice siciliana «a) dal recente concorso 2016 e da quello programmato per il 2018. Quindi anziché bandire nuovi concorsi per le cattedre del sud sarebbe democratico prima favorire i rientri dei docenti spediti al Nord.
b) dal potenziamento enormemente ridotto, dopo il primo anno; ristabilire un adeguato potenziamento come era accaduto a seguito delle assunzioni 2015, estendendo la possibilità anche all’Infanzia. Il potenziamento finalizzato alle attività formative come era stato previsto, consentirebbe il conseguente rientro di tanti docenti. c) dalla non attuazione del tempo pieno anche al Sud, come vige da anni al Nord (par condicio), ciò aprirebbe numerosi spazi per il rientro. (Ciò consentirebbe, previo rientro degli insegnanti immobilizzati al nord, anche nuove assunzioni soddisfacendo le richieste di gae ancora non pienamente svuotate) Terza rettifica. Tutte le amministrazioni pubbliche favoriscono e danno priorità alle richieste di trasferimento. La scelta di assolvere il ruolo ( sia che trattasi del settore scuola che sanità, forze dell’ ordine… Ecc.. ) in posto diverso dalla propria regione non esclude la possibilità e volontà di ciascuno di fare richiesta di trasferimento e sollevare quanto già riferito nelle rettifiche sopra. Quarta rettifica. Gli alunni con disabilita’ devono avere insegnanti specializzati. Però in assenza di insegnanti specializzati, tra chi non è abilitato ed insegnanti abilitati ed in ruolo la scelta penalizzante è certamente la prima. Le assegnazioni provvisorie richieste, in nessun modo andrebbero a ledere il diritto dei discenti» Il silenzio dell’assessora Fortini della Regione Campania Non si hanno tracce di risposta nemmeno dalla Regione Campania dopo la protesta di fine agosto a palazzo Santa Lucia dove gli insegnanti deportati e ballottati (lontano da familiari e con spese che toccano l’intero stipendio) avevano sollecitato l’assessore Fortini affinchè presentasse la vicenda al presidente Vincenzo De Luca dal quale si attendevano segnali.
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