Castelvolturno (Caserta), 26 maggio 2017 (Casertasette – Telexnews.it) – Il sindaco Pd di Castelvolturno, Dimitri Russo e altre sedici persone dovranno comparire il prossimo 23 novembre davanti al gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Grammatica in quanto accusati dalla locale Procura (pubblico ministero, Antonella Cantiello), di abuso d’ufficio e usurpazione di titolo. Con il sindaco, gli allora assessori (Paola Cohen, Rosa Scafuri, Flavio Mongirulli) e dirigente nell’agosto di due anni fa votarono e predisposero, la delibera di istituzione sul territorio comunale del servizio volontario di polizia ecozoofila con affidamento all’Anpana-Oepa (con il presidente Salvatore Principe, anch’egli sotto processo insieme al sindaco di Letino Fausto Perrone e il dirigente Antonio Chiodo). Usurpazione di titolo è l’accusa ipotizzata per alcuni membri dell’associazione Carlo Caiazzo e Pasquale Aquilante (Gricignano d’Aversa), Arturo Ciccarelli (Casal di Principe), Gianluca Cianciulli (San Marcellino), Pietro Galeone (San Cipriano d’Aversa), Giovanni Vozza (Santa Maria Capua Vetere), Angelo Pratillo (San Prisco), Roberto Delli Paoli (Marcianise) e Giuseppe Bastone (San Tammaro). L’inchiesta sarebbe nata a seguito di alcuni anomali comportamenti che i volontari avrebbero messo in atto esulando dalle loro competenze di vigilanza ambientale. L’Anpana-Oepa, sezione provinciale di Caserta con sede a Gricignano, entra in contatto con il comune di Castel Volturno nel 25 febbraio del 2015 quando invia al protocollo una istanza per chiedere l’istituzione e l’affidamento del servizio di Polizia Ecozoofila nonché l’organizzazione della stessa. L’associazione sembrava avere tutte le carte in regola per ottenere tali servizi. E la richiesta arrivata alla casa comunale era idonea con le esigenze del territorio comunale, teatro di reati ambientali di tutti i tipi oltre che dalla presenza di migliaia di immigrati clandestini, spacciatori nigeriani, degrado, prostituzione. Una cittadina, quella del litorale domizio, definita la Soweto casertana.
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MUSEI, DIRETTORI STRANIERI TUTTI A CASA. ANCHE A CAPODIMONTE. SENTENZA TAR
Roma, 26 maggio 2017 (Casertasette - Telexnews.it) - Il caso più clamoroso sono stati gli Uffizi, dove lo storico direttore Antonio Natali ha ceduto il passo a un esperto di arte fiorentina in arrivo da Friburgo in Brisgovia, Eike Schmidt. Ma il cambiamento è stato forte anche per Capodimonte, dove si è insediato il francese Sylvain Bellenger, e per la Pinacoteca di Brera, dove è arrivato l'inglese James Bradburne. Il 18 agosto 2015 Franceschini ha annunciato i nomi dei direttori scelti per i musei al top del patrimonio pubblico italiano - ai quali poi se ne sono aggiunti altri 12 - e la lista dei magnifici 20, con ben 7 stranieri, è piombata come una bomba sulla cultura italiana. Un meccanismo che oggi vacilla dopo le sentenze di annullamento di alcune nomine da parte del Tar del Lazio. Il ministro, che la riforma dei musei l'ha fortemente voluta, parlò allora di cambiamenti "attesi da anni", rivendicando "l'altissimo valore scientifico" delle sue scelte, sostenute dal lavoro della commissione di esperti guidata da Baratta. "E' una svolta", disse. Ma la polemica, anche politica, non tardò a scoppiare. Se Vittorio Sgarbi, assessore alla rivoluzione nelle Marche, gli rimproverò di mortificare le sue truppe, ci fu anche chi come il leghista Buonanno lo accusò addirittura di "vendere l'Italia agli stranieri", mentre critiche arrivarono anche da Forza Italia a Cinque Stelle. A favore della rivoluzione si schierarono invece Confindustria Cultura e Fai. Ai 7 professionisti cooptati dall'estero sono stati affidati musei tra i più importanti in assoluto, dagli Uffizi a Brera, da Capodimonte alla Galleria Nazionale di Urbino. Di fatto una scelta voluta nonché annunciata dal governo quando il premier Renzi annunciò che il bando sarebbe stato pubblicato sull'Economist. Via quindi a Schmidt per gli Uffizi, 47enne esperto di arte fiorentina. Tedesca anche pure Cecile Hollberg, storica e manager della cultura che dirige, sempre a Firenze, la Galleria dell'Accademia. A Brera la gestione è stata affidata al museologo e manager culturale James Bradburne, 59 anni, ex direttore di Palazzo Strozzi, canadese di cittadinanza britannica, già direttore della Fondazione Palazzo Strozzi. Al Palazzo Ducale di Mantova è arrivato l'austriaco Peter Assman. E ancora, a Capodimonte lo storico dell'arte francese Bellenger, 60 anni, grande esperto internazionale, al Parco archeologico di Paestum il tedesco Gabriel Zuchtiregel, mentre per la splendida Galleria Nazionale delle Marche di Urbino è stato scelto l'austriaco quarantenne Peter Aufreiter, storico dell'arte. Ed anche per il manager della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, contro il quale era stato presentato un ricorso dalla collega Affanni - che quest''ultima ha perso - si prospetta un appello al Consiglio di Stato. Renzi, a margine della vicenda sui direttori rimossi ha detto 'dovevamo cambiare anche i Tar', ma per Felicori da lui sponsorizzato vale lo stesso?
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