Santa Maria Capua Vetere, 17 Marzo 2017 (Casertasette - Telexnews) - Dopo il sequestro degli atti relativi alla rassegna «La Città sotto la Città» del 2014, in questi giorni si è registrato ancora un accesso degli investigatori negli uffici del Comune di Santa Maria Capua Vetere per acquisire fascicoli e documenti riguardanti la rassegna del 2015, il cui direttore artistico – per un breve periodo – era stato tale Francesco Capotorto, 49 anni, coinvolto nella recente inchiesta The Queen della Procura antimafia di Napoli che ha portato in carcere diverse persone. I militari della Guardia di Finanza, avrebbero acquisito ulteriore documentazione su Palazzo Teti Maffuccini ma anche dell’ex Casa Comunale appena ristrutturata ma già finita sotto indagine prima di diventare sede di alcuni uffici giudiziari. Uno sfogo per consentire lo svuotamento della biblioteca e di altri uffici del tribunale centrale penale in modo da alleggerire uno dei piani e consentire i lavori antisismici in attesa di attuazione. I finanziamenti della Regione Campania destinati peraltro anche all’ex palazzo Cappabianca avevano finalità culturali e quindi ora occorre anche valutare questo aspetto di diversa destinazione, addirittura per sede giudiziaria: l’amministrazione infatti, prima di fare ulteriori passi, attende un intervento della Regione per evitare eventuali future contestazioni. La cura della rassegna culturale La Città sotto la Città aggiudicata per alcuni anni consecutivi quasi sempre allo stesso team (diversamente da quanto è accaduto all’ultima edizione, dove in parte qualcosa è cambiato) ha visto un finanziamento della Regione Campania di circa 250 mila euro (si parla sempre dell’ex amministrazione Di Muro), che non sono stati ancora utilizzato per il pagamento di quanti hanno lavorato per la rassegna.
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