Caserta, 13 Gennaio 2014 (Casertasette) - L'aggiudicazione all'asta da parte della Sga (societàche ha rilevato i crediti del Banco di Napoli) del Real di Sito di Carditello, immobile storico oramai malridotto - ubicato nel triangolo della Terra dei Fuochi e in un'area crocevia di omicidi e delitti avvenuti negli ultimi anni - e la giornata di festeggiamenti (anticipata di un bel po') tenutasi sabato 11 gennaio nell'area del complesso vanvitelliano con il ministro Bray, si arricchisce di altri particolari. Polemiche e distorsioni mediatiche che parlano di passaggio allo Stato in realtà mai (o al momento non) avvenuto. L'asta è ancora aperta e il Mibac potrà dirsi proprietario di Carditello solo quando la Sga pagherà il saldo degli 11.5 milioni di lire e lo rivenderà in 'saldi' a 2 milioni e mezzo al Minstero di Bray
Asta fallimentare ancora aperta per rilancio fino al 21 gennaio. Il Mibac pagherà 2 milioni e mezzo di euro alla Sga per ottenere l'immobile
La Reggia di Carditello, al prezzo «scontato» di circa due milioni e mezzo di euro (spese comprese): questa la cifra pattuita nell’accordo tra il Ministero ai Beni Culturali e la Sga, società gestione immobiliari (crediti dell’ex Banco di Napoli) che si è aggiudicata, lo scorso 9 gennaio, l’immobile storico per 11 milioni e mezzo di euro anticipandone un milione. Per il «saldo» ci saranno 70 giorni di tempo a partire dal 9 gennaio: l’ultimo giorno per effettuare un eventuale aumento da parte di un altro acquirente ma si tratta di una mera ipotesi, a questo punto. Il rilancio dovrebbe ammontare a 13,8 milioni di euro. Dal 21 gennaio, invece, decorreranno i 60 giorni entro i quali la Sga dovrà saldare il corposo residuo di oltre 10 milioni. Una volta acquisito il bene, la Sga otterrà il decreto di aggiudicazione. Successivamente, con un’operazione apparentemente in perdita, lo girerà al Mibac secondo l’accordo che prevede un corrispettivo di circa 2 milioni e mezzo. E solo in quest’ultimo passaggio, la Reggia di Carditello potrà dirsi tornata ufficialmente allo Stato rappresentato, nella fattispecie, dal Mibac al di là dei festeggiamenti di acquisizione virtuale anticipati ieri al Real Sito. Nell’operazione in perdita della Sga (che fruirà di una relativa plusvalenza) non sono azzerati i circa 30 milioni restanti del Consorzio di Bonifica del Volturno debitore iniziale di 40 milioni di euro. La complicata e delicata procedura fallimentare, terminerà il 25 marzo prossimo, data in cui il giudice dell’esecuzione Valerio Colandrea ha fissato un’udienza in cui verranno ripartiti gli 11,5 milioni di euro ai primi creditori e quantificate le elevatissime spese di giustizia. La prima azione legale della Sga verso il Consorzio di Bonifica è iniziata nel 1996 mentre la procedura fallimentare è stata avviata nel 2003.
Il comune di San Tammaro non ha mai tolto i rifiuti nonostante le ordinanze del giudice
Il dopo-festa ha un sapore amaro per le dichiarazioni (ma sono solo una piccola parte) del custode giudiziario dello storico immobile disgustato dall'evento apparentemente dorato che si è celebrato a Carditello con il ministro Bray. Lo si apprende dalle pagine de Il Mattino di oggi. Il custode giudiziario della reggia borbonica, l’avvocato Luigi Meinardi, non ci sta ad assistere al plauso «di chi non ha mosso un dito per Carditello», accusa e spiega: «Alla giornata celebrativa hanno preso parte, con commenti di grande soddisfazione, molti rappresentanti di istituzioni che hanno remato contro. Penso al Comune di San Tammaro, alla Provincia e alla Regione. Mi piacerebbe sapere cosa hanno fatto per questo monumento». Meinardi rivela «un episodio-simbolo»: «Il giudice responsabile della procedura fallimentare ha emesso ben due ordinanze per la rimozione dei rifiuti sin dal 2011, mai rispettate. La verità è che senza Tommaso Cestrone non saremmo arrivati a questo traguardo. Fu lui anche quella volta a togliere l’immondizia. Ora invece sono tutti pronti a tornare a Carditello e ad entrare nella gestione del monumento».
A quanto pare, la vicenda potrebbe avere ulteriori retroscena ed evoluzioni. Molti, anche il comunicatore Claudio Velardi, sono critici sulla futura gestione. Dunque, una festa piena di nulla, solo di immagine mediatica e fumo negli occhi. Almeno per il momento.
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