CASAPESENNA (Caserta), 10 febbraio 2012 (Casertasette) - Arrestato il sindaco di Casapesenna. Costrinse l'ex primo cittadino alle dimissioni per prenderne il posto. Fortunato Zagaria, 57 anni, ingegnere, primo cittadino dal 2009, è accusato di aver agito su mandato del boss Michele Zagaria (al quale non è imparentato), arrestato lo scorso 7 dicembre minacciando il precedente sindaco del Comune casertano, Giovanni Zara. Secondo l'accusa, a quest'ultimo, durante il suo mandato, avrebbe consigliato ripetutamente, anche a nome del 'boss', di non assumere iniziative pubbliche contro la camorra, perché erano sgradite a Michele Zagaria. Lui stesso, in occasione dell'arresto del boss, dichiarò: «La camorra non è ancora stata sconfitta».
Nell'indagine condotta dal capo della Dda di Napoli Federico Cafiero de Raho sono coinvolti anche altri assessori e consiglieri comunali di Casapesenna. Nel frattempo è stata avviata la procedura di scioglimento dell'amministrazione comunale del paese che ha dato i natali a Michele Zagaria.
Fortunato Zagaria, non imparentato con il boss, è stato eletto nel 2009 in un raggruppamento di centrodestra, è stato arrestato nella sua abitazione. L'accusa nei suoi confronti è di violenza privata. Zagaria era già stato sindaco del paese natale del boss, ed è stato anche vicesindaco del primo cittadino precedente, Giovanni Zara. Quel consiglio comunale fu sciolto per le dimissioni di 11 consiglieri, 10 giorni dopo che Zara, considerato un sindaco anti-camorra, aveva firmato un protocollo per l'avvio di un progetto in un bene confiscato al capozona Vincenzo Zagaria.
L'ingegnere Zagaria, non imparentato con il boss, e' stato eletto nel 2009 in un raggruppamento di centrodestra, e' stato arrestato nella sua abitazione. L'accusa nei suoi confronti e' di violenza privata. Zagaria era gia' stato sindaco del paese natale del boss, in cui e' finita tra l'altro la sua latitanza, ed e' stato anche vicesindaco del primo cittadino precedente, Giovanni Zara. Quel consiglio comunale fu sciolto per le dimissioni di 11 consiglieri, 10 giorni dopo che Zara, considerato un sindaco anti-camorra, aveva firmato un protocollo per l'avvio di un progetto in un bene confiscato al capozona Vincenzo Zagaria.
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