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L'inchiesta della Dda di Firenze tocca diverse città italiane ma anche Londra e Montecarlo CALVI RISORTA (CASERTA) / FIRENZE, 12 DICEMBRE 2011 (Lancio pomeridiano - Casertasette) - Un’intera famiglia originaria del Casertano ma residente tra la Toscana, Campania e il Molise - padre figli e nuora – sono stati raggiunti da un’indagine della Dda di Firenze nell’ambito di un’inchiesta avviata su una frode fiscale e finita (sulla base di alcune intercettazioni) in associazione camorristica. L’imprenditore di Calvi Risorta (Caserta), Benedetto D’Innocenzo, 57 anni, residente tra Calvi Risorta, Isernia (dove è stato arrestato) e Gambassi Terme e con attività imprenditoriale in provincia di Prato, è detenuto insieme al figlio Diocrate (residente a Quarrata, in provincia di Pistoia con la fidanzata nativa di Capua); Alfonso Di Penta (residente a Caserta) e Giuseppe Laurenza, macellaio di fatto residente a Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Nell’ inchiesta, a vario titolo, sono indagate altre persone residenti tra la provincia di Pistoia; Formia (Francesco Brocco, 58 anni); Certaldo, Firenze (Simone Faleri, 20 anni); Montemurlo, Pistoia (Lisa Bennati, 35 anni); Terni (Fabio Delibra, 46 anni, domiciliato però nel Principato di Monaco – Montecarlo); Roma (Stefano Langellotti, 33 anni, nato a Varese) e Calvi Risorta (Maria D’Innocenzo, 33 anni, residente però a Londra) tutti indagati tranne Leonilde Marciello e Francesco Brocco che si trovano ai domiciliari. Nel corso di un’intercettazione, l’imprenditore di Calvi Risorta, parlando con delle persone, avrebbe riferito di aver conosciuto e di essere amico del boss Antonio Bardellino (fine anni Settanta inizio anni Ottanta): da qui, con altri elementi a quanto pare anche attuali, l’avvio di un’indagine per il reato camorristico che avrebbe visto D’Innocenzo vicino ad altri clan tra cui quello dei Ligato di Pignataro Maggiore. Nell’operazione sono stati sequestrati 300 mila euro a quattro indagati (Maria D’Innocenzo, Fabio Delibra e Stefano Langellotti), somma che sarebbe stata impiegata, secondo l’accusa, per un’operazione finanziaria da 300 mila dollari di Bendetto D’Innocenzo il 30 settembre scorso. L’operazione è stata eseguita dal Gico della Guardia di Finanza mentre gli interrogatori si terranno nei prossimi giorni tra Sollicciano e Isernia. Tra i difensori, i penalisti Pierfrancesco Lugnano e Pasquale Errico del foro di Santa Maria Capua Vetere.
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