CASERTA, 15 OTTOBRE 2011 (Casertasette) - Findomestic Banca - in un comunicato diffuso dall'ufficio comunicazione - respinge decisamente l’accusa avanzata dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha rinviato a giudizio alcuni dirigenti della società per l’ipotesi di reato di usura, in ordine ad una serie di operazioni di credito al consumo effettuate tra il 2006 e il 2009.
Una forte presa di posizione decisa alla luce delle risultanze della Consulenza Tecnica richiesta dal Pubblico Ministero di Santa Maria Capua Vetere. Nella quale, più nel dettaglio, si evidenziano le seguenti anomalie:
- sono state incluse nel calcolo del TEG alcune voci di costo, considerandole alla stregua degli interessi, che la normativa esclude espressamente, come ad esempio il costo delle imposte di bollo e/o sostitutive.
- è stata utilizzata una formula per il calcolo del TEG (Tasso Effettivo Globale, utile alla determinazione delle soglie di usura) difforme da quella espressamente indicata da Banca d’Italia nelle proprie Istruzioni di Vigilanza (cui Findomestic, come soggetto vigilato, si attiene);
- è stata utilizzata la stessa formula di calcolo sia per i prestiti personali che per le carte di credito rateali (diversamente da quanto disposto in materia dalla Banca d’Italia stessa);
E’ evidente che se nella Consulenza Tecnica del Pubblico Ministero richiesta si adottano modalità di calcolo differenti - difformi da quelle prescritte - anche il risultato finale del calcolo è differente. In particolare, è da sottolineare come il giudice non abbia tenuto in debito conto la perizia tecnica presentata degli avvocati di Findomestic Banca. Tale perizia dimostra che, applicando in modo corretto le formule, i tassi applicati erano in linea con la normativa della Banca d’Italia e con la legge primaria.
Findomestic Banca si è sempre attenuta scrupolosamente alle regole vigenti in materia, per il calcolo del TEG e del TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale, utile alla determinazione del costo totale del finanziamento).
Findomestic si impegnerà al massimo affinché nel corso del procedimento si chiarisca che ha sempre operato in conformità a quanto previsto dalla legge e dalla Banca d’Italia.
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