Si invoca la libertà di informazione, ma spesso è approssimativa ed avventata: un rete di pecore sul web con siti e blog fotocopia riempiono ogni giorno l'universo di verità al 50 per cento CASERTA, 6 OTTOBRE 2011 (Casertasette) - Sarà impugnato davanti al giudice di pace competente il ritiro di patente subìto da una giovane donna della provincia di Caserta protagonista di una storia paradossale, stando a quanto sta circolando nella rete dell’informazione da un paio di giorni sulla base di una notizia che, in alcuni ambienti giudiziari, è definita dubbiosa per la scarsità di dettagli. Un ritiro di patente per guida in stato di ebbrezza a una donna, peraltro astemia, che si trovava in bicicletta: quel valore 0,9, anziché 0.5 sarebbe stato fatale per far scattare la sanzione. La donna non avrebbe assunto alcuna bevanda alcolica ma soltanto mangiato alcuni babà napoletani al rhum ad una festa organizzata per il battesimo del nipotino. La bicicletta, dunque, equiparata ad un mezzo a motore avrebbe determinato l’applicazione di questa norma del Codice della Strada. Sulla notizia torna oggi l'edizione di Caserta del quotidiano Il Mattino che intervista un giurista ed il responsabile di un'associazione che prendono la notizia con le molle. «Non conosco i retroscena dell’episodio – spiega il professore avvocato Ciro Centore, amministrativista – ma per arrivare ad usare l’etilometro o prelevare sangue ci sono tre condizioni: coinvolgimento in un incidente, atteggiamenti che sospettino ubriachezza o risultare positivo a un test preliminare. Ovviamente – prosegue il professore Centore – la vicenda assume contorni paradossali ma va detto che se anche, in alcuni contesti, il Codice prevede una multa per chi guida una bici, l’unica cosa che non si può fare è ritirare, revocare o sospendere la patente in quanto la riforma ha abrogato questa disposizione incostituzionale per il periodo in cui era stato possibile, ovvero 2009-2010». Sulla vicenda si legge anche un commento, visibile su un blog, di Francesco Apperti, responsabile dell’associazione Fiab-CasertaInBici, che si sta muovendo per chiarire come realmente sono andati i fatti in quanto la «notizia rilanciata da un’agenzia è lacunosa e priva di particolari». L’associazione riferisce che in passato c’è stato qualche caso simile, con sanzione annullata dal giudice di pace.


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