CASERTA, 30 AGOSTO 2011 (Casertasette) - La revisione delle circoscrizioni giudiziarie che affida per delega al governo il compito di riscrivere la geografia giudiziaria, tagliando e accorpando piccole procure, «tribunalini» con meno di 15 giudici, sezioni distaccate di Tribunali, uffici non circondariali dei giudici di pace, crea allarmismo ingiustificato in Terra di Lavoro dove dal 1806 esiste un tribunale provinciale, quello di Santa Maria Capua Vetere al quale afferisce anche Caserta, sede di una sezione distaccata. La rivoluzione geografica degli uffici giudiziari - al vaglio del dicastero di Via Arenula ed inserita nell’ultima manovra finanziaria – non toccherà completamente la provincia di Caserta. A rassicurare in merito, in attesa di approfondire ulteriormente i dettagli, sono sia il presidente del Tribunale, Andrea Della Selva che il presidente dell’ordine degli avvocati, Elio Sticco. Anzi, a Caserta città, contrariamente a quanto sostiene il «Comitato pro Tribunale» a Caserta tramite il portavoce Mario Cozzolino, potrebbero accorparsi gli uffici di sedi distaccate che sono nelle immediate vincinanze. Per il sostituto Carlo Fucci, già segretario nazionale Anm «la revisione è un punto di partenza ma occorrono risorse di altri uomini e mezzi». Per il senatore Pasquale Giuliano, magistrato in aspettativa Santa Maria Capua Vetere, «per Caserta ci sono allarmismi ingiustificati» ma alla luce di un emendamento delle ultime ore potrebbe esserci un congelamento della revisione.
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