CASERTA, 31 MAGGIO 2011 (Casertasette) - Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, violenza privata aggravata dal metodo mafioso è stata notificata in carcere al boss Antonio˙Iovine, attualmente detenuto nel penitenziario di 'Badu e Carros' di Nuoro, dove si trova sottoposto al regime speciale del 41 bis. Il provvedimento è stato emesso, al termine delle indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dall'ufficio gip presso il Tribunale di Napoli ed è stato eseguito dal nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria di Roma, nell'ambito dell'inchiesta condotta insieme ai carabinieri del reparto operativo nucleo investigativo di Caserta e del Gico della Guardia di Finanza di Napoli.
Analoga ordinanza era stata eseguita nei giorni scorsi dai carabinieri di Caserta nei confronti delle persone che hanno fatto parte della rete dei fiancheggiatori del boss, persone che ne hanno curato la latitanza attraverso la messa a disposizione di auto per gli spostamenti e immobili per le riunioni fra affiliati. Fra loro Biagio Diana, Camillo Diana, Antonio Cioffo e Antonio Cecoro. Le fonti di prova raccolte sono state acquisite tramite intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di osservazione, controllo e pedinamento, antecedenti alla data di arresto del boss. Biagio Diana è ritenuto uno degli uomini più fidati di 'O ninnò, il boss Antonio Iovine, al quale è stato notificato il provvedimento nel carcere di massima sicurezza di 'Badu e Carros', a Nuoro. Diana è inoltre il cognato di Marco Borrata, arrestato il 17 novembre dell'anno scorso e già condannato in primo grado per aver ospitato il capoclan Iovine negli ultimi giorni della sua latitanza. Destinatari del provvedimento sono anche il dentista Vincenzo Corvino e l'odontotecnico Antonio De Fatico, accusati di usura ed estorsione nei confronti di un altro odontotecnico dello studio che, stremato dalle continue pretese dei primi, denunciò tutto ai carabinieri di Caserta. L'odontotecnico che presentò la denuncia era stato costretto anche a cedere il proprio documento di identità a Iovine, al quale occorreva per essere agevolato negli spostamenti. Vincenzo Corvino fu sindaco di Casal di Principe tra il '95 ed il '96, anno in cui il Comune stesso fu sciolto per infiltrazione mafiosa. Proprio con il dentista il boss Iovine avrebbe dovuto avere un incontro, stando ai pizzini ritrovati al momento della sua cattura il 17 novembre dello scorso anno.
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