CASERTA, 25 AGOSTO 2010 - Ammonterebbe a oltre 19 milioni di euro l’aggravio della spesa farmaceutica a carico del servizio sanitario nazionale scoperto dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta – agli ordini del colonnello Francesco Saverio Manozzi – al termine di un’attività ispettiva su tutto il territorio nazionale. I militari, in particolare, hanno anche segnalato alla Corte dei conti due dirigenti pro-tempore dell’Asl di Caserta (Ce 2) nel periodo che va dal 2004 al 2008. L'operazione ha riguardato la distribuzione dei farmaci inseriti nel prontuario ospedaliero «Pht», in particolare quelli per la cura di patologie gravi, croniche e acute (ad esempio soggetti diabetici ovvero destinatari del trattamento dei trapiantati d'organo). La legge prevede che i farmaci inclusi nel prontuario possano essere acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche, presso le case farmaceutiche produttrici, con uno sconto obbligatorio pari almeno al 50 per cento del prezzo al pubblico. In sostanza i farmaci inclusi nel «Pht» hanno una duplice via di distribuzione che può avvenire direttamente, attraverso le farmacie delle strutture sanitarie (cosiddetta distribuzione diretta), ovvero tramite le farmacie pubbliche e private (cosiddetta metodologia a rimborso). I militari del Nucleo di Polizia Tributaria, in particolare, hanno monitorato l'operato delle ex aziende sanitarie locali di Caserta, Asl Ce1 e Ce2 (le ex Usl), finalizzando il servizio inizialmente alla quantificazione della spesa farmaceutica sostenuta per il consumo dei farmaci inseriti nel «Pht» delle due Asl (dal 2004 al 2008) a carico del servizio sanitario nazionale e procedendo, successivamente, a determinare l'eventuale risparmio che le aziende sanitarie avrebbero potuto realizzare attraverso il ricorso alla distribuzione diretta, rispetto all'erogazione tramite le farmacie convenzionate aperte al pubblico. Da questa attività è emerso che il mancato rispetto della normativa di settore ha comportato, nella sola provincia di Caserta, un aggravio della spesa farmaceutica a carico del Servizio Sanitario Nazionale quantificabile in oltre 19 milioni di euro. La cifra costituisce una cospicua percentuale del deficit complessivo nel settore della sanità pubblica della regione Campania. La seconda fase dell'indagine, effettuata con il coordinamento della Procura Regionale della Corte dei Conti di Napoli, è consistita nell'acquisire ulteriori riscontri finalizzati al rilevamento delle eventuali iniziative assunte dalle due aziende sanitarie del casertano, per promuovere e potenziare la distribuzione «diretta» dei farmaci inseriti nel Pht. Tale attività ha permesso di scoprire che mentre la Asl Ce 1 si era adeguata ai dettami normativi (provvedendo ad avviare un progetto incentivante per il personale dei servizi farmaceutici, rinnovando i contratti a tempo determinato ai dirigenti farmacisti) contribuendo così a diminuire sensibilmente la spesa a carico del Ssn, l’altro ente territoriale, l’Asl Ce 2 non avrebbe intrapreso alcuna significativa iniziativa diretta a potenziare la distribuzione diretta dei farmaci inseriti nel prontuario Pht dovendo procedere, alla fine del 2008, a stipulare un accordo con la Federfarma di Caserta per la distribuzione «per conto» di tutti i farmaci del Pht, con un agio alle farmacie convenzionate di circa 4,5 per cento sul prezzo al pubblico dei farmaci. Un aspetto che ha portato due dirigenti succedutisi nella gestione dell’Asl Ce 2 ad essere denunciati presso la Procura della Corte dei Conti.
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