ARMI E MUNIZIONI IN CASA, ARRESTATI EX ARMIERE E MOGLIE
IN LAVATRICE CC TROVANO 3 PISTOLE E INGENTE NUMERO DI CARTUCCE
CASERTA, 30 LUGLIO 2010 - Un perito balistico, Gabriele D'Addio, di 53 anni, ex titolare di un'armeria e la moglie, Antonietta Lebbiola, di 48 anni, sono stati arrestati con l'accusa di detenzione illegale di armi e munizioni dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), coadiuvati da un artificiere del Nucleo Investigativo di Caserta e da personale di rinforzo del X Battaglione Campania. Nel cestello della lavatrice i militari hanno trovato tre pistole di grosso calibro, due delle quali con matricola cancellata e, in alcune casse di legno, 55 mila cartucce di vario calibro. Accortasi della presenza dei carabinieri la moglie di D'Addio ha lanciato dalla finestra del bagno alcune buste contenenti un fucile mitragliatore, tipo "kalashikov" con matricola cancellata e 1000 cartucce. I militari hanno anche sequestrato i locali adibiti in passato ad armeria. L'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mentre la donna è stata portata in quello di Pozzuoli.
MOZZARELLA:CONFAGRICOLTURA, LATTE BRASILIANO? E'UNA 'BUFALA'
INTERPELLATA AGENZIA DOGANE,NON VI SONO IMPORTAZIONI DAL BRASILE
CASERTA, 30 LUGLIO 2010 - "La notizia pubblicata dal Financial Times e ripresa da molti organi di stampa italiani sul presunto utilizzo di latte congelato di bufale brasiliane per produrre mozzarelle in Campania è una bufala vera e propria". Lo afferma il presidente di Confagricoltura Campania, Michele Pannullo, che denuncia "un nuovo scandalo creato ad arte, che crea un ulteriore danno di immagine al comparto bufalino campano ed arriva poco tempo dopo il tentato 'scippo' del ministro Maroni, che affermò che la nostra mozzarella era stata inventata dai Longobardi". "Il direttore di Confagricoltura Caserta, Tommaso Picone - chiarisce Pannullo - ha interrogato immediatamente l'Agenzia delle Dogane sulla vicenda ed ha ricevuto una risposta chiarissima: 'non vi sono importazioni di latte o derivati presso Uffici doganali dipendenti dalla Direzione interregionale Campania e Calabria, non vi sono importazioni dal Brasile di latte o derivati su tutto il territorio nazionale, non risultano destinate in Campania le importazioni effettuate di prodotti di specie, con altra origine/provenienza'""Come al solito - prosegue Pannullo - si gioca sugli equivoci e lo si fa sulla pelle dei produttori di latte. La mozzarella di bufala di campana Dop può essere prodotta esclusivamente con latte di bufale delle province di Napoli, Caserta, Salerno, Avellino, Foggia, Roma, Latina. E' falso, quindi, che con latte congelato brasiliano i trasformatori possano produrre questo particolare latticino che rappresenta una eccellenza delle nostre terre: se lo facessero sarebbe illegale. Il fatto che dei furbetti chiamino qualsiasi tipo di formaggio fresco 'mozzarella' è uno scandalo e da anni chiediamo alle istituzioni di vietare l'utilizzo di questo termine per le mozzarelle che non siano prodotte con latte di bufala campana secondo l'apposito disciplinare". "I consumatori - conclude il presidente di Confagricoltura Campania - possono stare tranquilli. Se acquistano la mozzarella di bufala campana con il marchio DOP mangeranno un prodotto sano, controllato e soprattutto prodotto con latte fresco proveniente dalla Campania o dalle province limitrofe"
ALIMENTARE: CONFINDUSTRIA CASERTA,FILIERA BUFALINA E' SICURA
CASERTA, 29 LUGLIO 2010 - "La filiera bufalina a denominazione di origine protetta è il circuito alimentare più controllato e, dunque, più sicuro dal punto di vista dei consumatori". A ricordarlo è il consigliere di Confindustria Caserta per la filiera bufalina, Raffaele Garofalo, commentando notizie di stampa che parlano di latte importato dal Brasile per la produzione di mozzarella. "Un sistema di controllo che è tra i più severi a livello europeo e che i produttori di mozzarella di bufala dop sicuramente incoraggiano per tutelare un patrimonio, e tutta l'economia che vi ruota intorno, sottoposto a continui e probabilmente non del tutto disinteressati attacchi", ha aggiunto Garofalo secondo il quale "E' sorprendente, anzi, è addirittura sospetta la sistematicità con la quale, periodicamente si attacca la mozzarella di bufala campana dop". Per il consigliere di Confindustria Caserta per la filiera bufalina ancora più sorprendente è "che tutto questo avvenga senza che nessun rappresentante istituzionale si levi a difendere una filiera che è non solo importantissima dal punto di vista economico per la nostra regione, con oltre 20 mila addetti, ma anche tra le più controllate". "Ma nessuna partita di latte o di prodotto semilavorato proveniente dal Brasile risulta fino a ora sequestrata dalle Forze dell'Ordine, Asl o altro istituto o corpo preposto al controllo di frodi alimentari o antisofisticazioni i quali, pressoché giornalmente visitano i nostri impianti produttivi della mozzarella di bufala dop", conclude Garofalo.
AFGHANISTAN: VEDOVA DE CILLIS, DAVIDE ORGOGLIOSO SUO LAVORO
DONNA ATTENDE BAMBINO, LO CHIAMERO' COME IL PADRE
SAN MARCO EVANGELISTA (CASERTA) 29 LUGLIO 2010 - "Era un soldato prima di tutto, orgoglioso del suo lavoro, di essere un artificiere, una persona che conosceva il rischio ma che, esprimendo sempre il massimo di ciò che faceva". Così Katia De Lucia, moglie del caporal maggiore Davide De Cillis, 33enne, morto ieri in Afghanistan dopo aver disinnescato un ordigno ad Herat, ha ricordato il marito, ricevendo giornalisti e cineoperatori in un villino a due piani costruito dal padre Arcangelo De Lucia, imprenditore edile del luogo. La donna ha letto questo messaggio sorretta da un collega del marito e dal fratello di Davide, Michele, maresciallo dell'Esercito in forza al terzo reggimento guastatori di Udine: "Non sono sufficienti tutte le parole del mondo per esprimere ciò che provo in questo momento di dolore. Tuttavia desidero far sapere chi è Davide De Cillis, mio marito. Era un soldato prima di tutto, orgoglioso del suo lavoro, di essere un artificiere, una persona che conosceva il rischio ma che, esprimendo sempre il massimo di ciò che faceva, riusciva ad ottenere il reale apprezzamento da parte di tutti. Padre, marito, amico, fratello e figlio esemplare, vero, sincero e autentico". "Ieri ed oggi vivo il momento del dramma, del dolore autentico, dei perché senza risposta. Domani, il futuro sarà il vuoto, incolmabile. Un vuoto triste, fatto di silenzi e di ricercate risposte da dare a nostra figlia Asia e al nostro piccolo Davide (la vedova è incinta al quarto mese e darà il nome del padre al bambino, ndr) al quale racconterò le gesta di Davide De Cillis, caporal maggiore capo dell'Esercito italiano" A conclusione dell'incontro stampa a bordo di un automezzo militare sono giunti a San Marco Evangelista genitori ed altri familiari del caporal maggiore scomparso. Commovente l'abbraccio tra la madre del caporal maggiore e la nuora. Il sindaco di San Marco Evangelista, Gabriele Zitiello ha proclamato per sabato il lutto cittadino. I funerali si dovrebbero svolgere nella mattinata o nel pomeriggio di dopo domani sabato nella chiesa dello Spirito Santo del piccolo centro poco distante da Caserta.
AMBIENTE: GOLETTA VERDE, IL MARE DELLA CAMPANIA SOFFOCA
LEGAMBIENTE REGIONALE INVITA CITTADINI A DISOBBEDIENZA, NO TASSE
NAPOLI, 29 LUGLIO 2010 - Cattiva depurazione delle acque, scarichi abusivi, la recente invasione di mucillagine nel Golfo di Napoli e il mare in Campania soffoca: è l'allarme lanciato oggi da Goletta Verde di Legambiente che ha fatto tappa nella Penisola Sorrentina. Alla Hydorgest, partecipata regionale cui é affidata la gestione degli impianti di depurazione, va la 'Bandiera nera' per la mancata pulizia del litorale Domizio-Flegreo. Non è un giudizio positivo quello che arriva da Goletta Verde, dunque, per le coste campane e, fa sapere Legambiente, gli scarichi in mare che non vengono depurati riguardano, su tutto il territorio regionale, circa 2 milioni di abitanti. "Senza investire in responsabili politiche di trattamento dei reflui e pensare a un programma capace di dare organicità agli interventi nel settore - ha detto Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania - si continueranno a compromettere il futuro e la salute dei cittadini, che versano le tasse per il funzionamento dei depuratori". Buonomo invita i cittadini "a un atto di disobbedienza civile e a non versare le imposte finché la politica non darà un segnale di discontinuità e non dimostrerà di affrontare il problema". La Campania è al secondo posto, dietro alla Sicilia, nella classifica delle regioni con la minor copertura depurativa. La media nazionale dell'efficienza depurativa è del 70,4% mentre in Campania, invece, questo valore scende al di sotto del 67%. Altro primato, ancora negativo per la regione, va alla percentuale di costa non balneabile: 17% contro una media nazionale del 4%. Sono i fiumi la principale causa di inquinamento delle acque marine: è qui infatti che vengono riversati gli scarichi senza essere depurati, che poi finiscono in mare. E le principali responsabilità vanno attribuite ai Comuni, perché sostiene Legambiente, "scaricano i propri reflui nei corsi d'acqua senza effettuare un'adeguata depurazione o senza depurare affatto". Un esempio sono i Regi Lagni, canali d'acqua che attraversano un bacino di più di mille chilometri quadrati tra l'area napoletana e quella di Caserta, provincia che anche quest'anno si è attestata al primo posto a livello nazionale per percentuale di costa vietata alla balneazione per oltre il 60%. Alle responsabilità dei Comuni - Benevento, Napoli, Salerno, Avellino, Caserta ed altri 18 agglomerati tra cui Ischia - si aggiungono gli scarichi abusivi. Negli scorsi 12 mesi, la Campania ha fatto registrare 500 illeciti nel settore degli scarichi abusivi. Gianluca Della Campa, portavoce di Goletta Verde e responsabile iniziative associative Legambiente, chiede ai Comuni di mettere in atto "politiche concrete per garantire un efficiente funzionamento degli impianti di depurazione". "Amministrazioni locali e organi competenti, prime fra tutti l'Arpac e la Regione - ha concluso - dovrebbero porre la parola `finé a situazioni che compromettono la salute e l'economia campane, attraverso un monitoraggio regolare, frequente e completo degli scarichi fognari illegali".
SANITA': CAPUTO, GRAVE SITUAZIONE DEL 'MOSCATI' DI AVERSA
AVERSA - CASERTA, 30 LUGLIO 2010 - 'La situazione del Moscati di Aversa e particolarmente grave. Il governo regionale deve intervenire per permettere a questo ospedale di funzionare in un modo civile''. Lo ha dichiarato Nicola Caputo, presidente della Commissione Trasparenza il Controllo delle attività della Regione a conclusione dell'audizione tenuta con i rappresentanti dell'ospedale aversano. "Scriverò al presidente della giunta regionale e al sub commissario alla Sanità - ha aggiunto - per rappresentare loro la grave situazione del P.O. di Aversa che è uno dei principali ospedali dell'area nord di Napoli, il più grande della provincia di Caserta dopo quello del capoluogo e serve un bacino che sfiora gli ottocentomila utenti, secondo solo al Cardarelli per accessi al pronto soccorso. E' necessario mettere in campo azioni concrete per consentire ai cittadini di recuperare fiducia nella struttura ospedaliera di Aversa, recuperando agibilità, soprattutto la funzionalità del pronto soccorso attraverso una più efficiente organizzazione e garantendone la sicurezza. In questo caso il Piano Ospedaliero regionale deve essere attuato al più presto in modo da permettere al nosocomio di superare questo momento di crisi". L'audizione a cui hanno partecipato il commissario straordinario dell'Asl di Caserta, Antonio Gambacorta, il direttore sanitario del P.O. di Aversa, Giuseppe Tatavitto, il responsabile dell'Associazione dei medici ospedalieri di Aversa, Nicola Vargas, la rappresentante del Tribunale dei Diritti del malato di Aversa, Teresa D'Amore, era stata convocata in seguito all'aggravarsi delle condizioni del tale presidio ospedaliero ed a una interpellanza firmata dall'Associazione dei medici del nosocomio aversano e del Tribunale dei Diritti del malato. Secondo Vargas "siamo in una situazione non più sostenibile con la riduzione d'organico i medici lavorano con turni massacranti, una situazione particolarmente grave si registra al pronto soccorso". D'Amore chiede, "risposte concrete almeno sulle questioni più urgenti". "Una situazione difficile - la Tatavitto - facciamo contratti precari per sopperire alla carenza di organico".
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