(Editoriale C7) - Innanzitutto una premessa: è scontata la nostra solidarietà al collega coinvolto in una vicenda giudiziaria che riguarda colpe professionali, questo è fuor di dubbio. E dato che per il collega la notizia è sacra (anche se a volte si abusa di questo termine) e che dai suoi scritti è sbandierata la tanto innvocatà libertà di stampa (mai attuale come oggi) correttamente informiamo di questa vicenda. In questo caso non si può neanche dire «accerterà la magistratura», in quanto sono tutte pene definitive legate a diversi articoli pubblicati – spesso anche senza firma e che quando era direttore del Corriere di Caserta, si sarebbe accollato lui stesso – ritenuti offensivi e lesivi, per titoli o contenuto, dal giudice che ha accolto le querele avanzate dalle parti offese citate nei pezzi giornalistici.
Il caso Guarino arriva in un giorno particolare, ovvero nel secondo giorno di protesta di gran parte degli operatori dell'informazione (i quali vogliono essere liberi di esprimersi, come ora ci è consentito) i quali protesta contro la legge detta (forse anche erroneamente) «bavaglio» che, in fondo, tutelerebbe la privacy di molti cittadini che potrebbero essere tirati in ballo dai giornali anche se nulla c’entrano.
Gli articoli diffamanti, probabilmente sono stati scritti in modo un po’ troppo «sbavagliato» e non è detto che siano tutti opera dell’allora direttore del quotidiano ma la legge sulla stampa viene violata quasi sistematicamente con imbarbarimenti e code di commenti a volte esagerati. Oggi Guarino si ritrova in carcere: una realtà che pochi giornalisti conoscono (pochi quelli che fanno inchieste sui detenuti e sul come si vive in una cella) e che lui ha sempre raccontato con titoli ad effetto come si può appurare se si scorrono a ritroso un po’ i titoli del giornale cartaceo e quelli del sito di cui è responsabile, Casertace.net: «Sbatutto in carcere», «finisce in gattabuia», «stanato» e così via….spesso con tanto di foto in violazione della legge Martelli sulla gogna mediatica degli ammanettati.
Ovviamente, anche Guarino, allo spalancare delle porte del penitenziario, avrà avuto quella terribile sensazione che quasi mai nessun giornalista si preoccupa di descrivere, oppure il dramma che vivono i familiari in quel momento. Per questo gli siamo vicino. Dare tutto per scontato: arresto uguale condanna e via con il titolone (non parliamo di pene definitive già appurate come in questo caso, ma di arresti su ordinanze per le quali le sentenze arriveranno dopo anni).
La vicenda Guarino è anche un monito per quanti hanno imbarbarito le colonne dei giornali, per chi è superficiale a giocare con i drammi di quanti vengono colpiti da provvedimenti giudiziari ed anche per chi come giornalista segue solo la linea dell’accusa senza bilanciare. Abbiamo letto diversi articoli del collega dove si denota una certo ergersi a paladino di tante verità o una prosopopea molto accentuata che spesso stonava. E’ triste sapere che si aprono le porte del carcere per questo lavoro, ma in questo caso probabilmente, c’è stata anche un po’ di disattenzione da parte di chi doveva seguire questi processi ed il primo, ovviamente, è sempre la persona interessata. Per non parlare di alcuni rappresentanti dell’informazione che a volte si ergono a invincibili o inattaccabili. L’augurio, ovvio, è che si risolva tutto velocemente e nei migliori dei modi e che la vicenda possa trasformarsi in occasione di inchiesta per il collega sulla realtà dei nostri penitenziari.
CASERTA, 9 luglio 2010 - Un ex direttore di un quotidiano casertano, da qualche anno responsabile di un sito on line e' stato arrestato per un cumulo di pene per diffamazione maturate negli ultimi dieci anni. Il giornalista arrestato e Gianluigi Guarino responsabile del sito on line Casertace.net (esiste anche Casertace.it di cui era responabile precedentmente ma, per uno strano ed unico caso planetario editoriale, sono rimaste due testate con lo stesso nome ma con due differenti proprietari) giã direttore del Corriere di Caserta. Il giornalista è finito in carcere a Benevento a seguito di un cumulo di pene per diffamazione a mezzo stampa (tre anni e un mese di reclusione) risalenti tra il 2002 e il 2005 quando dirigeva il Corriere di Caserta. Il provvedimento giudiziario e' stato emesso dalla Procura di Salerno competente territorialmente sulle diffamazioni in quanto il giornale viene stampato in provincia di Salerno. Per un altro anno e mezzo di pena, invece legata ad altri processi per diffamazione, il giornalista starebbe usufruendo del beneficio dei servizi sociali a causa del accoglimento della pena sospesa. Il suo legale, l'avvocato Raffaele Gaetano Crisileo, che non lo ha seguito per i processi che oggi hanno fatto scattare l'arresto in carcere a Benevento (Guarino e' originario della provincia beneventana) si È' detto perplesso per il provvedimento legato a maturazioni di condanne il cui percorso giudiiziario era sfuggito allo stesso Guarino. L'avvocato Crisileo interessera' rapidamente il tribunale di sorveglianza di Benevento, dopo il necessario tempo di osservazione, per rivedere la posizione di Guarino e inoltrare richiesta per le misure alternative. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura salernitana che ha sommato per ogni diffamazione il numero di giorni o mesi inflitti revocando l'ordinanza di Misure alternative di precedenti 4 sentenze di un anno e sette mesi di pena che gli erano state precedentemente concesse e poi sospese.
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