CASTELVOLTURNO (Caserta), 29 giugno 2010 - Non si rassegnava a vedere di proprieta' dello Stato il "Royal Domitio hotel", l'albergo con piscina a Castelvolturno di cui era proprietario, Francesco Borrata, imprenditore vicino al clan dei Casalesi. E, oltre ad abitarlo ancora, pretendeva di entrare in societa' con l'affittuario per gestire anche i corsi di formazione per personale marittimo che vi teneva. Inoltre, ne aveva rilevato anche un secondo, sempre sul litorale domitio, il "King", di cui risultava amministratore unico l'assicuratore del quartiere napoletano di Posillipo, Luciano Molfini, attraverso i cui familiari con funzioni di prestanome aveva tentato anche di riacquistare il bene sottratto alla camorra. Ma Borrata, in virtu' del legame con uno dei piu' spietati clan campani che incuteva timore a dipendenti e concittadini, vessava i lavoratori assorbiti dalla nuova gestione, imponendo loro di consegnarli una tangente sullo stipendio ricevuto mensilmente dall'amministratore giudiziario G.d.G.(indagato, perche', annota il gip, ha agito al fine di agevolare l'attivita' del clan dei Casalesi, e oggetto di provvedimento separato), fino a costringerli a licenziarsi.
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