NAPOLI, 7 GIUGNO 2010 - Violano i principi sanciti nell'art. 10 del Codice di autodisciplina pubblicitaria i manifesti pubblicitari affissi nei giorni scorsi a Napoli, all'origine di numerose polemiche in città. A deciderlo è stata la commissione per il monitoraggio della pubblicità e delle immagini commerciali a tutela della dignità femminile, costituita a Napoli nel dicembre scorso e riunita oggi dal sindaco Rosa Iervolino Russo. Verranno quindi tolti sia i manifesti di Sebastiano Deva, con slogan religiosi e donne in stato di estasi sessuale, sia quelli che ritraggono una donna in lingerie che stira con un uomo accanto. La norma violata prescrive infatti che 'La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose dei cittadini: essa deve rispettare la dignita' della persona umana in tutte le sue forme ed espressionì. In entrambi i casi esaminati, la Commissione ha ritenuto evidente la violazione della norma. Il sindaco ha quindi firmato il decreto di rimozione 'ad horas' dei manifesti. "Ho firmato il decreto di defissione - ha detto il sindaco - e faccio politica nel modo più laico possibile. Non scondinzolo dietro a cardinali ed altri, ma la sacralità della donna ed il rispetto di tutte le religioni, è fondamentale". Il sindaco sottolinea che la decisione è stata adottata nel rispetto dell'articolo 21 della Costituzione, richiamando però il Codice di autoregolamentazione. "Il principio di libertà di stampa deve andare nel rispetto di quello della libertà umana", ha aggiunto il sindaco di Napoli.
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