CASERTA, 2 GIUGNO 2010 (Casertasette) - Costretta a prostituirsi con minacce e riti voodoo: una ragazza nigeriana di 26 anni la vittima di tutto questo, per oltre un anno. I carabinieri hanno fermato, a Napoli, i suoi aguzzini, due coniugi, anche loro nigeriani, accusati di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Il Gip del Tribunale di Napoli ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Goastime Osadebe, 34 anni, già detenuto, e della moglie che attualmente è irreperibile e ricercata dai militari. In Italia, la 26enne, ci è arrivata con un inganno: la solita falsa promessa di un posto di lavoro e un viaggio da clandestina: prima in Libia, poi in Italia con sbarco a Lampedusa. Il tutto impegnandosi a pagare 35mila euro. Poi, una volta arrivata in Italia, nell'agosto del 2008, l'incubo della prostituzione. Prelevata dai suoi sfruttatori viene portata in provincia di Caserta, a Castel Volturno, dove viene segregata e costretta a prostituirsi in strada. Precise le indicazioni: su tariffe da richiedere, sui guadagni da consegnare per intero alla coppia di nigeriani. Durante la permanenza in Italia, secondo quanto accertato dai carabinieri, la donna è stata sottospota in più circostanze a riti voodoo in cui veniva costretta a mangiare riso crudo, fagioli, semola.
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