TEANO (Caserta), 6 maggio 2010 - Una pantofola in strada, a distanza dal corpo, l'altra al piede; graffi sulla parete esterna del muro del monastero e una sedia accanto alla finestra, posizionata all'interno dove talvolta si saliva per guardare un po' il cielo. Sono i particolari della morte di Suor Eugenia, una delle 9 suore (due extracomunitarie) di clausura del Monastero di Santa Caterina, di Teano, comune della provincia di Caserta. Settantadue anni, Eugenia Cipro, originaria di Calvi Risorta (aveva festeggiato anche i 50 anni nell'ordine di appartenenza) era vestita quando il suo corpo senza vita è stato trovato da due operatori ecologici. La finestra dalla quale è caduta, o si è lanciata, non era quella della camera da letto ma di un vano accanto alla cucina dove alle 9 faceva colazione con tutte le altre suore. Sul caso, morte accidentale o desiderata, indagano i carabinieri di Capua e la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. La suora, si apprende, era stata anche sotto cura presso la locale Asl per alcuni problemi personali ma nulla che potesse far pensare a qualche gesto insano. Sarà l'autopsia ora a dare una prima risposta. Intanto per tutta la mattinata sono proseguiti interrogatori e sopralluoghi nel monastero storico che alcuni anni fa fu teatro di un clamoroso furto di opere d'arte poi ritrovate a Napoli.
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