AVERSA (Caserta), 25 febbraio 2010 - "Non c'é medicina per sanare la corruzione: è necessaria la cultura dell'onestà. Viviamo in un periodo molto difficile e non c'é né una legge né un valido espediente. C'é bisogno di comportamenti conseguenti che sono rimessi anche al senso di responsabilità delle istituzioni, delle comunità, delle associazioni, delle forze politiche e della Chiesa". Così il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Nicola Mancino rispondendo ad una domanda di un giornalista a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della Seconda università di Napoli svoltasi nell'aula Magna della Facoltà di ingegneria di Aversa. "Ritengo che la mobilitazione della pubblica opinione sia importante. L'appello è esteso a tutte le istituzioni maggiori e minori, a tutte le associazioni non solo culturali, ma anche quelle che dispiegano le loro energie a favore del bene comune. C'é bisogno di tutti".
La malavita organizzata "va dispersa sul territorio fino all'annullamento". Lo ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della seconda università degli studi di Napoli. "Non vorrei che si capovolgesse anche la riflessione sulla presenza della malavita organizzata: ovvero che la malavita organizzata sia considerata un soggetto a cui dare", ha concluso Mancino.
"Mi auguro che la classe dirigente che uscirà dalle consultazioni regionali sia all'altezza della difficile situazione che dovrà affrontare, e produca attività e sviluppo". Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, rispondendo ai giornalisti a margine dell'apertura dell'anno accademico della seconda università degli studi di Napoli. "La malavita organizzata - ha aggiunto Mancino - si rafforza dove c'é maggiore miseria. C'é quindi bisogno di una classe dirigente che al di là delle posizioni assunte nella scelta di parte, affronti in Consiglio regionale i problemi dello sviluppo del Mezzogiorno e della presenza della malavita organizzata che é disseminata sul territorio in maniera profonda. L'augurio è che esca una classe dirigente responsabile e convinta di operare per il bene comune".
"Ampio spazio alla cultura ma spazio zero alla criminalità organizzata. Bisogna provarci e cimentarsi perché c'é bisogno del concorso dei cittadini. Non bastano infatti i successi di magistratura e delle forze di polizia, molto indicativi". Lo ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare il documento della Cei diffuso ieri. "La corruzione e il condizionamento della malavita sono una delle cause delle condizioni del Mezzogiorno ma non solo. C'é bisogno di una mobilitazione di coscienze e di un contrasto progressivo di tutte le istituzioni nei confronti della malavita organizzata. In proposito ritengo che il messaggio della Cei su questi temi sia forte e molto determinato e si rivolge agli uomini tutti, indipendentemente dall'appartenenza religiosa. Dobbiamo fare uno sforzo per sradicare la malavita dal territorio", ha concluso.
"Non essendoci una norma tutto è riconducibile alla discrezionalità dei partiti. Io mi auguro che i partiti siano sensibili nella scelta dei candidati da inserire nelle liste per le prossime consultazioni amministrative. Ed è questo l'augurio che posso fare": così il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ha risposto ai giornalisti sulle questione delle "liste pulite" per le regionali.
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