CASERTA, 22 FEBBRAIO 2010 - Si è conclusa con l'esecuzione di 28 delle trenta ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea, l'operazione antidroga 'Piazza Pulita' condotta dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Stradale di Caserta nei confronti di altrettante persone ritenute legate al clan camorristico 'Farina-Martino', collegato ai Casalesi ed al clan Belforte di Marcianise. Nell'indagine durata oltre un anno risultano coinvolte cinque donne e due poliziotti, un assistente, Biagio Tedesco, di 48 anni, che era in forza alla sottosezione Polizia Stradale di Caserta Nord, attualmente sospeso dal servizio, ed un assistente Capo, Adolfo Giglio, di 46 anni, già in servizio al commissariato di Polizia di Secondigliano, da tempo in carcere. Quest'ultimo fu arrestato dagli stessi colleghi alla fine di settembre del 2006: lo bloccarono mentre trasportava in auto oltre un chilo e mezzo di hashish destinato agli spacciatori operanti tra Maddaloni e comuni limitrofi. Oggi i dettagli dell'operazione sono stati presentati in una conferenza stampa, dal sostituto procuratore della Dda napoletana, Federico Cafiero de Raho, dal questore Guido Longo, dal capo della Mobile, vice questore, Rodolfo Ruperti, dal comandante del compartimento della Polizia Stradale della Campania e del Molise, generale Giuseppe Salomone, e dal comandante della Sezione di Caserta della Polstrada, colonnello Michele Pascarella. Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l'aggravante di avere agito con metodo mafioso ed al fine di agevolare il clan. L'indagine è stata avviata nel marzo del 2006 dalla sezione della Polizia Stradale di Caserta, a seguito di alcuni episodi di concussione nel quale risultavano coinvolti alcuni appartenenti alle forze dell'ordine. Fu accertata, tra l'altro, la complicità dei due poliziotti, coinvolti nell'operazione di oggi, in una vasta rete di trafficanti e spacciatori di sostanze stupefacenti operanti nell'area maddalonese. Gli investigatori riuscirono anche a delineare l'organigramma della cosca maddalonese, dopo l'uccisione, nel maggio del 2006, di Angelo Amoroso, ritenuto il capo del clan e referente nell'area per conto dei Belforte di Marcianise. La gestione della sostanza, proveniente da Napoli ed anche da Castello di Cisterna, e la successiva distribuzione agli spacciatori era coordinata da Vincenzo Micillo, che riconosceva al clan, rappresentato da Antonio Farina, divenuto lo scorso anno collaboratore di giustizia e a Nicola Martino, 10 mila euro mensili.
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